Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
D'Avanzo Barbara, Geronimi Emanuela, Landra Silvia, De Molli Fiorenzo. Che cosa accade in Casa della carità? Un’osservazione protratta nel tempo degli ospiti e dei loro percorsi in una struttura di accoglienza milanese. Sistema salute 2013;57(2):208–219.
Added by: Teresa Compagnone (29/08/2013 09:55:49) Last edited by: Teresa Compagnone (29/08/2013 09:57:55) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 2280-0166 Chiave di citazione BibTeX: DAvanzo2013a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali Sottocategorie: Personale ausiliario Autori: D'Avanzo, De Molli, Geronimi, Landra Collezione: Sistema salute |
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Allegati | URLs www.antropologiame ... itoria_riviste.php |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo) Obiettivi: descrivere la popolazione accolta nella Casa della carità (Cdc), struttura di accoglienza per persone in gravi condizioni di marginalità, e studiarne le caratteristiche associate alla durata di permanenza e alla collocazione all’uscita. Metodologia: la popolazione entrata tra il 2004 e il 2009 è stata descritta e seguita fino alla fine del 2011. Le persone entrate nel 2010 e nel 2011 sono state confrontate con la totalità delle persone che avevano chiesto accoglienza in quegli anni. Risultati: dal novembre 204 al dicembre 2009 vi sono stati 725 episodi di accoglienza rivolti a 677 persone. In un terzo dei casi riguardavano donne, nella maggioranza dei casi persone sotto i 50 anni, in un quarto dei casi italiani. Il 50% degli episodi di accoglienza avevano durate uguali o inferiori a tre mesi, il 22% entri i dieci giorni. La durata mediana era 4 mesi nel 2008, 6 mesi nel 2010 e 5 nel 2011. Le caratteristiche associate alle permanenze superiori ai sei mesi erano, sesso maschile, nazionalità italiana, essere in Italia da più di un mese, avere punti di riferimento esterni alla Cdc, avere problemi di salute fisica o mentale. La collocazione più frequente all’uscita era una collocazione stabile (240 casi), più frequente nelle persone con lavoro, punti di riferimento, in Italia da più tempo. Gli accolti erano circa il 10% dei richiedenti, con una probabilità aumentata nelle donne, nelle persone sotto i 30 anni, negli italiani e nelle persone che vivevano per strada, e diminuita nei rumeni e nei marocchini. La popolazione accolta era variegata e portatrice di bisogni diversi. La CDC ha accolto persone in condizioni di grave bisogno, ma le permanenze più lunghe riguardavano in molti casi persone con caratteristiche compatibili con l’autonomia. L’aumento delle durate di permanenza deve venire monitorato e interpretato. Added by: Teresa Compagnone Last edited by: Teresa Compagnone |