Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

[banca dati bibliografica]

E' in corso un aggiornamento, si prega di sospendere i lavori di indicizzazione fino alla rimozione del presente avviso
       
Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

Risorse di WIKINDX

Benedet Simone, De Paoli Angela, Tomassini Cristina, Ortez Giulia. Valutazione degli effetti del prelievo venoso periferico in pazienti ospedalizzati in terapia anticoagulante: studio osservazionale. L'infermiere 2012;LVI(6):88–92. 
Added by: Antonella Punziano (23/08/2013 10:40:43)   Last edited by: Rita Ester Monaco (12/01/2016 19:45:28)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Benedet2012a
Invia la risorsa per email ad un amico
Categorie: Infermieristica clinica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA), Prevenzione, Valutazione infermieristica
Keywords: Procedure assistenziali
Autori: Benedet, De Paoli, Ortez, Tomassini
Collezione: L'infermiere
Visualizzazioni: 1/1557
Indice di Visite: 23%
Indice di Popolarità: 5.75%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
Nei pazienti in terapia anticoagulante il prelievo venoso periferico per le analisi delle prove dell’emostasi è associato a un alto rischio di complicanze locali come dolore, flebite e formazione di ematomi. Scopo di questo studio osservazionale pilota è valutare l’incidenza di complicanze nel sito di venipuntura e investigare le relazioni tra complicanze locali e caratteristiche dei pazienti.
Lo studio è stato condotto su un campione formato da 139 pazienti in terapia anticoagulante ricoverati presso 4 reparti dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone nei mesi di settembre e ottobre 2011. I prelievi per il monitoraggio dei valori di INR erano eseguiti con ago a farfalla. Le complicanze locali rilevate con maggiore frequenza dopo il prelievo venoso erano flebiti di I o II grado (77% dei pazienti) ed ematomi (54%). Lo sviluppo di ematomi era associato in modo statisticamente significativo all’età (p=0,008), al sesso (p<0,0001) e al valore di INR (p=0,0002). Il rischio di ematoma è risultato circa 3 volte maggiore nel gruppo di età pari o superiore a 80 anni e nel sesso femminile. Queste osservazioni forniscono le basi per ulteriori studi che prevedono l’esame di un numero più ampio di pazienti in contesti diversi e il confronto di differenti procedure, mirati soprattutto all’individuazione dei metodi più appropriati per limitare gli effetti negativi dei prelievi nei pazienti a più alto rischio di complicanze.
Added by: Antonella Punziano  Last edited by: Rita Ester Monaco