Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Zantedeschi L, Monzini S, Roccio C. Fratture di bacino. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2005;17(2):183–187.
Added by: Daniela Trinca (20/08/2007 18:34:48) Last edited by: Daniela Trinca (04/05/2009 11:36:20) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Zantedeschi2005a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in chirurgia, Infermieristica in ortopedia, Infermieristica intraoperatoria Keywords: Politraumi Autori: Monzini, Roccio, Zantedeschi Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
La frattura di bacino è una soluzione di continuità che interessa le ossa del bacino. Le cause principali sono traumi diretti da schiacciamento o trasversali, traumi indiretti da caduta da una notevole altezza o infortuni sul lavoro. Le condizioni del paziente dipendono dall’entità del trauma, dall’eventuale coinvolgimento degli organi endopelvici e dalla notevole perdita di sangue, frequente specie nelle fratture più complesse. Gli obiettivi da perseguire nel trattamento del paziente sono per priorità: la stabilizzazione emodinamica, il trattamento delle frequenti lesioni associate e la riduzione delle fratture. Per stabilizzare il paziente vengono infusi rapidamente liquidi e emoderivati associando la chiusura immediata dell’anello pelvico, sede di emorragie copiose, mediante l’utilizzo del fissatore esterno assiale o della C-clamp. Per la stabilizzazione definitiva le vie chirurgiche di accesso possono essere: anteriore, posteriore, ileo-sacrale e ileo-femorale. Nelle fratture più complesse la riduzione può richiedere l’accesso posteriore e anteriore combinato. I tempi chirurgici sono lunghi e al paziente viene effettuata l’anestesia generale. Se la posizione da assumere per l’intervento è prona, l’anestesia generale viene effettuata sul mobilizer e successivamente il paziente viene ruotato sul letto operatorio sistemando dei cuscini per evitare compressioni e favorire la ventilazione. Lo strumentista prepara lo strumentario necessario all’intervento, sia generale che specifico. (A cura di Daniela Trinca). Added by: Daniela Trinca Last edited by: Daniela Trinca |