Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Ferioli Raffaele, Bolzani Monica, Cornelli Maria Cristina, Ghirardi Lida, Guizzardi Loris, Onesti Roberta, et al. Il percorso di continuità assistenziale ospedale-territorio nei pazienti con gravi cerebro lesioni acquisite. Le aspettative dei caregiver e dei professionisti. Professioni infermieristiche 2013;66(1):23–31.
Added by: Tania Diottasi (16/08/2013 11:49:12) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Ferioli2013 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Continuità assistenziale, Infermieristica in neurologia Autori: Artioli, Bolzani, Cornelli, Davolo, Dovani, Ferioli, Ghirardi, Guizzardi, Mancini, Onesti Collezione: Professioni infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Utilizzando il modello teorico della GAP analysis sono state analizzate le percezioni degli operatori e i caregiver dei pazienti “Gracer” (gravi cerebro lesioni acquisite) hanno della continuità assistenziale (declinata in informativa, organizzativa e relazionale), per rilevare quali sono gli aspetti su cui il divario tra aspettative e realtà viene maggiormente sentito e quale è la dimensione della continuità assistenziale più importante sia per i professionisti della salute che per i caregiver. 122 professionisti della salute e 21 caregiver di pazienti Gracer ricoverati (fra 12 e 36 mesi dall’evento acuto) in quattro strutture sanitarie della regione Emilia Romagna che utilizzavano e applicavano il piano assistenziale individuale (PAI), hanno compilato un questionario riadattato dal ServQual per rilevare la percezione che i partecipanti avevano della continuità assistenziale informativa, organizzativa e relazionale effettiva (piano reale) ed attesa (piano ideale) nelle strutture sanitarie considerate. Per entrambi i gruppi la dimensione più importante della comunità assistenziale è risultata quella relazionale seguita con notevole scarto da quella informativa e da quella gestionale. I professionisti sanitari hanno descritto la realtà come peggiore delle aspettative in quasi tutte le dimensioni considerate. Per i caregiver la realtà è risultata peggiore delle aspettative soltanto per alcuni aspetti relativi alla continuità informativa e gestionale. La ricerca ha messo in evidenza che la dimensione relazionale della continuità assistenziale andrebbe ulteriormente indagata, come confermato anche in letteratura. Occorrerebbe inoltre approfondire presso i professionisti l’area di insoddisfazione risultante dal bilancio negativo tra aspettative e realtà. Added by: Tania Diottasi |