Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Da Rin Della Mora Roberta, Bagnasco Annamaria, Sasso Loredana. Le cadute pediatriche in ospedale: una indagine italiana. Professioni infermieristiche 2013;66(1):48–54.
Added by: Tania Diottasi (16/08/2013 11:39:35) Last edited by: Tania Diottasi (16/08/2013 11:51:24) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: DaRinDellaMora2013a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in pediatria, Sicurezza Autori: Bagnasco, Da Rin Della Mora, Sasso Collezione: Professioni infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Tra gli incidenti dei minori (0-18 anni) ricoverati in ospedale pediatrico le cadute possono considerarsi maggiormente rilevanti per la frequenza e severità degli esiti. Attualmente non esiste una mappatura italiana o europea degli aspetti chiave rilevanti per le cadute nei pediatrici. L’obiettivo dell’indagine è stato indagare gli aspetti chiave legati alle cadute nei principali centri pediatrici italiani. Nel 2010 è stato inviato un questionario a 15 centri pediatrici scelti tramite campionamento di convenienza. Sono stati restituiti 14 questionari (93,3%). Sei centri (42,9%) hanno affermato di avere una formale una definizione di “caduta”, e 8 (57,1%) di monitorare la frequenza; 3 (21,4%) di monitorare la frequenza dei loro esiti. Le conseguenze della salute sul piano di cura sono monitorate in 4 centri (28,6%). Frequente è la raccolta di informazioni sull’evento e sul minore che cade (10 centri, 71,4%); più raramente di gestione dell’evento (5 centri, 35,7%). Cinque centri (35,7%) affermano di usare strumenti di valutazione del rischio di caduta (quasi tutti creati ex-novo e non validati); degli interventi di prevenzione rivolti ai minori ad alto rischio non è stata valutata l’efficacia. I dati mostrano carenza o grande variabilità delle pratiche correlate alle cadute nei centri pediatrici italiani, che rendono difficile misurare il fenomeno, il suo impatto sul piano assistenziale ed economico, e la comparazione tra i centri. Una collaborazione tra i maggiori centri pediatrici è auspicabile per stabilire basi comuni e condividere l’approccio per comparare i dati. Added by: Tania Diottasi Last edited by: Tania Diottasi |