Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Gallese Giulia, Stobbione Tiziana. Il modello “need-driven-dementia-compromised-behavior” e la teoria “gentle care” come risposta assistenziale alla malattia di Alzheimer. Professioni infermieristiche 2013;66(1):39–47.
Added by: Tania Diottasi (16/08/2013 11:36:22) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Gallese2013 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica, Teorie infermieristiche Sottocategorie: Infermieristica in geriatria, Infermieristica in neurologia Autori: Gallese, Stobbione Collezione: Professioni infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Il morbo di Alzheimer è la forma di demenza più diffusa, caratterizzata dalla perdita graduale e inarrestabile delle funzioni cerebrali determina la progressiva scomparsa delle capacità di svolgere le attività quotidiane. Con il graduale invecchiamento della popolazione, è diventata uno dei principali problemi sociali e sanitari che non coinvolge solo la persona malata ma tutta la sua famiglia. L’obiettivo dello studio è quello di individuare i principali bisogni della persona assistita e proporre degli interventi assistenziali da mettere in atto nella gestione domiciliare della persona affetta da malattia di Alzheimer secondo il modello gentle care. Attraverso l’utilizzo di una intervista semi-strutturata ai caregiver che si occupano del proprio congiunto a domicilio, sono state indagati i bisogni assistenziali delle persone affette da malattia di Alzheimer. L’indagine qualitativa è avvenuta tramite l’uso di uno strumento di raccolta dati proposto nel modello concettuale infermieristico “need-driven-dementia-compromised behavior model”, validato e sperimentato negli Stati Uniti. Le interviste effettuate hanno messo in evidenza l’alto grado di dipendenza del malato dal proprio caregiver per molte delle attività di vita quotidiana. Dai colloqui si evince lo scarso livello di informazione sulla patologia e l’assenza di una figura di supporto che possa aiutare il caregiver nell’assistenza al proprio congiunto. Sulla base dei dati emersi attraverso l’indagine qualitativa sono stati individuati gli interventi assistenziali più consoni da mettere in atto nella gestione della persona a domicilio. Inoltre, sono stati identificati i principali bisogni dei familiari-caregiver che richiedono maggiore informazione e supporto negli aspetti socio-assistenziali. Added by: Tania Diottasi |