Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Riva Emma, Coppa Alessandro, Tettamanti Mauro, Lucca Ugo, Garattini Silvio, Gallini Carmen, Marson Rita. Dieci anni di esperienze dell’Hospice “via di Natale”. La rivista italiana di cure palliative 2012;14(1):19–25.
Added by: Sara Martelli (20/05/2013 09:18:58) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Riva2012 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Strutture sanitarie Sottocategorie: Cure palliative, Cure palliative, Infermieristica in oncologia, Strutture sanitarie accreditate Keywords: Hospice Autori: Coppa, Gallini, Garattini, Lucca, Marson, Riva, Tettamanti Collezione: La rivista italiana di cure palliative |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Negli ultimi anni si è assistito a una crescente richiesta di assistenza negli hospice da parte dei malati oncologici terminali che non possono essere assistiti al domicilio; tuttavia, per diverse ragioni, non tutti possono essere accolti. Questo lavoro ha lo scopo di descrivere i fattori che determinano l’accoglienza nell’Hospice “via di Natale” di Aviano. Le informazioni derivano dall’analisi dei dati raccolti tramite 2.217 colloqui condotti durante il decennio di attività 2000-2009 con i famigliari di malati in stadio avanzato che presentavano domanda di accoglienza all’hospice. In seguito al colloquio, poco più della metà dei malati (51,4%) sono stati accolti. Nell’articolo sono descritte e discusse alcune caratteristiche dei malati: la provenienza e la consapevolezza della malattia e della sua gravità da parte del malato secondo il parere dei famigliari. I dati emersi dallo studio indicano che età e luogo di cura di provenienza sono le variabili che differiscono significativamente tra malati accolti e non accolti nell’hospice. I fattori che hanno determinato una più probabile accoglienza sono la condizione economica disagevole del malato o della famiglia e l’essere soli. Durante il decennio di studio la quota dei malati informati di avere un tumore è aumentata e così pure la consapevolezza dei famigliari riguardo allo stato di malattia del loro congiunto. Added by: Sara Martelli |