Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Bulfone Giampiera. Valutazione e trattamento del delirio postoperatorio: revisione della letteratura. Nursing oggi 2006;11(2):38–43.
Added by: Nadia Guardiani (14/08/2007 15:05:20) Last edited by: Alessandra Bonfigli (18/10/2009 18:52:52) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-9892 Chiave di citazione BibTeX: Bulfone2006c Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Infermieristica in chirurgia, Infermieristica in psichiatria, Infermieristica post operatoria, Prevenzione, Scale di valutazione Keywords: Contenzione Autori: Bulfone Collezione: Nursing oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Il delirio postoperatorio rappresenta una possibile complicanza per i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico e ad anestesia. Esso viene definito come una sindrome organica e mentale ad insorgenza acuta caratterizzata da una pluralità di manifestazioni cliniche (coinvolgimento globale delle funzioni cognitive, ridotto livello di coscienza, deficit dell’attenzione, modificazioni dell’attività psicomotoria, disturbi del ciclo sonnoveglia) che può comportare una forte dipendenza funzionale perdurante anche a distanza di mesi dal ricovero. Il delirio è responsabile dell’aumento di alcune complicanze postoperatorie, di un allungamento dei tempi di degenza e si associa a una mortalità più elevata rispetto ai pazienti che non manifestano tale complicanza. Per l’infermiere è fondamentale riconoscere i pazienti a rischio e valutare coloro che vanno incontro a delirio postoperatorio per poter intervenire efficacemente. A tale proposito la letteratura fornisce indicazioni sia sull’individuazione dei pazienti a rischio, sia sugli strumenti per valutare e monitorare il paziente con delirio. Per quanto concerne il trattamento, è importante gestire gli effetti collaterali della terapia con antipsicotici e ansiolitici, correggere ove possibile i deficit sensoriali e adottare modalità comunicative appropriate per favorire l’interazione con il paziente. Per garantire la sicurezza del paziente, sono descritti in letteratura strumenti che permettono di predire il rischio di caduta e strategie per evitare il ricorso alla contenzione fisica, una pratica che deve essere abbandonata perché responsabile di ulteriori complicanze, di un ulteriore declino cognitivo e delle interazioni sociali del paziente. Added by: Nadia Guardiani Last edited by: Alessandra Bonfigli |