Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Rizzi Franco, Pizzuto Massimo, Lodetti Laura, Corli Oscar, Da Col Daria, Damiani Eugenia. Alla ricerca della qualità nelle cure palliative: l’esperienza milanese di certificazione. La rivista italiana di cure palliative 2011;13(4):11–18.
Added by: Sara Martelli (27/03/2013 08:38:50) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Rizzi2011 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Economia sanitaria, Infermieristica clinica, Management Sottocategorie: Cure palliative, Qualità di vita, Sistema di gestione della qualità Autori: Corli, Da Col, Damiani, Lodetti, Pizzuto, Rizzi Collezione: La rivista italiana di cure palliative |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Nel 2006 un gruppo di lavoro composto da sette unità di cure palliative (UCP) milanesi, già coinvolte da un anno in un progetto regionale sperimentale di ospedalizzazione domiciliare, ha implementato un progetto di certificazione della qualità secondo il programma Disease or Condition-Specific Care (DSCS) di Joint Commission International (JCI). Il punto di partenza dei piani periodici di miglioramento intra e inter-ospedaliero sono stati trenta standard JCI suddivisi in cinque aree funzionali e articolati in 150 elementi misurabili. L’aderenza al programma è stata analizzata in termini di variazione annuale delle prestazioni e di uniformità tra le sette unità di cura palliative coinvolte nel raggiungimento dell’obiettivo di fornire ai pazienti, alla comunità e agli amministratori appropriati elementi di giudizio. Il presente lavoro rappresenta un approfondimento e un aggiornamento di quanto pubblicato dal nostro gruppo sulla rivista British Medical Journal Quality and Safety. Dal 2005 al 2010 sono stati assistiti a domicilio 4.152 malati oncologici terminali su cui sono stati applicati gli standard JCI ottenendo alcuni risultati significativi. Dal lavoro svolto è emersa la concreta possibilità che strutture collocate in diversi ospedali possano condividere percorsi comuni e omogeneizzare le attività come si trattasse di un’unica struttura erogante. Added by: Sara Martelli |