Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Giancaspero Desy, Guarini Alessandra, Lombric Marinella. Il ruolo dell’infermiere nella preparazione intestinale per la colonscopia. Studio prospettico randomizzato. Infermiere Oggi 2012;22(1):21–25.
Added by: Mauro Iossa (22/03/2013 00:18:27) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Giancaspero2012 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Strutture sanitarie Sottocategorie: Comunicazione, Day hospital, Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA) Keywords: Procedure diagnostiche, Procedure terapeutiche Autori: Giancaspero, Guarini, Lombric Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). La colonscopia è un’indagine diagnostica e terapeutica per le lesioni del colon. Per eseguirla è necessaria una preparazione intestinale che consenta la corretta visualizzazione della mucosa colica. Se la pulizia risulta inadeguata è necessario ripetere l’esame con disagio per i pazienti, aumento dei costi ed allungamento delle liste di attesa. Una problematica, questa, che risulta ancor più importante per i pazienti che eseguono una colonscopia operativa in regime di day hospital in sala operatoria. Abbiamo effettuato uno studio prospettico randomizzato confrontando il grado di preparazione intestinale ottenuto con la stessa preparazione intestinale (Peg 4 litri) ma somministrata in due modalità: procedura standard (consegna di modulo informativo) o procedura assistita (colloquio esplicativo con un infermiere). Lo studio ha dimostrato che la pulizia intestinale è risultata significativamente migliore nel gruppo di pazienti con preparazione assistita (rispetto al gruppo con preparazione standard). In particolare, è stato necessario ripetere la colonscopia per preparazione inadeguata nell’11,6% del gruppo con preparazione standard e solo nell’1,5% del gruppo con preparazione assistita. La nostra ricerca dimostra che il rapporto tra infermiere e paziente che si crea nel colloquio diretto determina, verosimilmente, un legame empatico che rassicura il paziente motivandolo. È sufficiente un colloquio infermiere paziente di soli 10 minuti per avere un vantaggio enorme in termini di risorse sanitarie impiegate per le procedure endoscopiche operative. (A cura di Mauro Iossa). Added by: Mauro Iossa |