Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Greco F. Il recupero perioperatorio di sangue in ortopedia. Metodologie operative, applicazioni significative, limiti e vantaggi. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2005;17(2):147–154.
Added by: Daniela Trinca (10/08/2007 19:16:55) Last edited by: Alessandra Bonfigli (23/06/2008 14:59:27) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Greco2005a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in chirurgia, Infermieristica intraoperatoria Autori: Greco Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
I rischi associati a una trasfusione sono diversi: infettivi, reazioni immunologiche oltre alla difficoltà nell’approvvigionamento. Un’opportunità più sicura è rappresentata dalla trasfusione del proprio sangue, cioè autologo. Il sangue autologo si può ottenere con diverse tecniche: il predeposito, l’emodiluizione isovolemica, il recupero intraoperatorio o postoperatorio la preparazione preoperatoria con somministrazione di eritropoietina. Il recupero perioperatorio, intra e postoperatorio, trova diffuso utilizzo per i pazienti per i quali non è possibile raccogliere sangue nel periodo preoperatorio a causa di varie controindicazioni cliniche. Con l’autotrasfusione perioperatoria il sangue può essere reinfuso dopo solo filtrazione, tecnica no wash o con tecnica wash che oltre alla filtrazione utilizza la centrifugazione e il lavaggio. La tecnica del lavaggio è più sicura perché fornisce un prodotto finale più concentrato ed elimina qualsiasi impurità, compresa l’emoglobina libera nel plasma derivata dall’emolisi dei globuli rossi, le piastrine e i frammenti di altro genere. Il risultato della procedura è un prodotto ad ematocrito costante e volume variabile rispetto a un prodotto con volume costante ed ematocrito variabile, spesso molto diluito. La tecnica è generalmente accettata anche dai Testimoni di Geova. Anche quando si trasfonde sangue autologo se compaiono sintomatologie febbrili associate a brivido o quant’altro è importante interrompere immediatamente la trasfusione in atto. (A cura di Daniela Trinca). Added by: Daniela Trinca Last edited by: Alessandra Bonfigli |