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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Giacomini M., Brugnaro Luca, Nappo Antonio, Cedrone Sonja, Cannizzaro Renato. Implementazione delle linee guida sul reprocessing della strumentazione endoscopica: indagine nei servizi di endoscopia digestiva e toracica della regione Friuli-Venezia Giulia. L'infermiere 2012;56(4):e55–e63. 
Added by: Antonella Punziano (04/01/2013 12:18:20)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Giacomini2012
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Categorie: Infermieristica clinica, Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Infermieristica basata sulle prove di efficacia, Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA)
Keywords: Procedure diagnostiche, Procedure terapeutiche
Autori: Brugnaro, Cannizzaro, Cedrone, Giacomini, Nappo
Collezione: L'infermiere
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
L’infezione correlata a esame endoscopico ha un’incidenza molto bassa, ma a causa dell’alto numero di esami eseguiti ogni giorno nel mondo rimane la più frequentemente associata all’uso di un dispositivo medico. L’impiego di tecniche di reprocessing della strumentazione endoscopica conformi alle indicazioni fornite dalle linee guida sull’argomento è la misura più idonea per prevenire il rischio di infezione legato alla procedura. Lo scopo di questa indagine è verificare lo stato dell’arte sui metodi di reprocessing degli endoscopi nel Friuli-Venezia Giulia, usando come riferimento le raccomandazioni della Guideline for disinfection and sterilization in healthcare facilities, 2008 dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi.
Allo studio, condotto tra ottobre 2010 e febbraio 2011, hanno partecipato tutti i 22 servizi di endoscopia digestiva e toracica – pubblici, privati e privati convenzionati – operanti nel territorio regionale. Mediante un questionario autosomministrato sono state raccolte, oltre a informazioni generali sui centri e gli operatori coinvolti, informazioni su una serie di aree specifiche che includevano elementi di tipo strutturale (come ambienti e attrezzature), aspetti relativi al processo (pulizia e disinfezione della strumentazione endoscopica) e componenti riguardanti la formazione e la sicurezza degli operatori e la loro percezione sulla qualità delle procedure utilizzate.
Per quanto riguarda gli aspetti strutturali, l’esame dei dati indica che più del 70% dei centri contattati non presentava carenze importanti rispetto ai locali utilizzati per il reprocessing della strumentazione endoscopica, che in circa la metà dei casi erano dotati di sistemi di ventilazione adeguati. Tutti i centri avevano macchine lavaendoscopi automatiche, disinfettatrici o sterilizzatrici, e usavano disinfettanti raccomandati. Nella maggior parte dei casi il personale coinvolto nelle procedure di reprocessing riferiva di avere conoscenze su precauzioni e prevenzione dei rischi correlati, ma solo in circa la metà dei centri erano previsti percorsi formativi specifici. La quasi totalità dei centri aveva protocolli operativi di riferimento, anche se non sempre esaustivi; soltanto 9 centri avevano però un sistema di tracciabilità che comprendeva tutte le varie fasi del processo. Dispositivi di protezione individuale come guanti e mascherine venivano utilizzati durante le pratiche di reprocessing nella grande maggioranza dei centri. Controlli microbiologici venivano effettuati regolarmente, anche se con frequenze differenti, in oltre il 50% dei casi. In base alle risposte fornite dagli operatori, una scarsa aderenza alle indicazioni fornite da linee guida e protocolli poteva essere attribuita a diversi fattori. Tra questi, un eccessivo carico di lavoro (segnalato per il 31,8% dei centri), carenza di personale dedicato o di attrezzature adeguate (22,7%) e mancanza di un sistema di tracciabilità efficace (31,8%).
Il confronto tra la pratica clinica dei centri di endoscopia che hanno partecipato all’indagine e le raccomandazioni delle linee guida dei CDC evidenzia una serie di aspetti sicuramente migliorabili, sia in termini di procedure sia rispetto alla formazione del personale, e ribadisce la necessità di monitorare il processo per garantire la sicurezza di pazienti e operatori. Il grado di aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida può tuttavia essere ritenuto complessivamente accettabile, anche se le aree di non adesione risultano disomogenee.
Added by: Antonella Punziano