Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Suaudeau Jacques. Considerazioni tecniche sull’uso del preservativo per la prevenzione della contaminazione sessuale HIV-1 nelle coppie sierodiscordanti. Medicina e morale 2011;61(6):1025–1076.
Added by: Eleonora Pettenuzzo (01/05/2012 10:10:57) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Suaudeau2011 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene, Infermieristica clinica Sottocategorie: Epidemiologia, Malattie infettive, Prevenzione Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute Autori: Suaudeau Collezione: Medicina e morale |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Nelle parti del mondo più colpite dall’HIV/AIDS, come l’Africa sub sahariana, la maggioranza delle nuove infezioni da HIV si realizza oggi in coppie eterosessuali. In questi paesi, quasi la metà degli individui infettati dall’HIV, sposati o conviventi, sono in una relazione HIV discordante (partner sieronegativo). Perciò, la prevenzione della trasmissione sessuali dell’HIV nelle coppie siero discordanti assume una particolare rilevanza. La prevenzione è stata basata essenzialmente sull’uso del preservativo maschile nei rapporti sessuali. Tuttavia, nell’Africa sub sahariana, una tale politica non ha avuto un grande esito. Esistono, perciò dubbi sull’efficacia di questo dispositivo. Il presente lavoro è stato inteso come una nuova indagine, a partire dalla letteratura scientifica, su questa efficacia. Alla luce dei dati così raccolti, tale efficacia appare, infatti, relativa. Le prove in vitro di resistenza e di permeabilità mostrano in condizioni di pressione (60mmhg) il passaggio di microsferelle (110 nm diametro) e di batteriofagi (27nm diametro) attraverso la membrana in lattice di diversi preservativi. Nei rapporti sessuali con preservativi intatti e non sposati, si scopre, nel 15% dei casi, una elevazione della PSA vaginale post coitale sopra il 1 ng/ml, segnalando una fuoriuscita del seme. Quando usato il contraccettivo di barriera il preservativo fallisce nel 3% dei rapporti se utilizzato “perfettamente”, e nel 12% dei rapporti nelle “esperienze di coppie tipiche”. Nei confronti di diverse infezioni sessualmente trasmesse – infezioni da Clamydia Trachomatis, a virus Herpes siplex, uretrite aspecifiche, malattia infiammatoria pelvica, condilomi acuminati – il preservativo si dimostra inefficace. Sorprendentemente, è nella lotta contro la trasmissione sessuale dell’HIV che il preservativo sembra dare i suoi migliori risultati: il tasso medio di siero conversione dopo rapporti nelle coppie siero discordanti è riportato pari al 4.3% (2.6% anno) quando viene usato il preservativo, e pari al 18.7% (11.8% anno) in assenza del preservativo. Di maggiore importanza per questa trasmissione sessuale dell’HIV, che si fa nonostante l’uso del preservativo, è , infatti il grado di infettività HIV del soggetto contaminatore, valutato dal suo carico virale (HIV del soggetto contaminatore, valutato dal suo carico virale (HIV-1-RNA in coppie/ml) nel plasma. La trasmissione sessuale dell’HIV non accade quando il carico virale è meno di 1500 coppie/ml. Invece, il rischio di trasmissione aumenta 12 volte quando il carico virale passa da 3.500 coppie/ml a più di 150.000 coppie/ml. Questi dati sottolineano l’importanza di una politica di prevenzione che sia meno basata sull’uso del preservativo e più aperta alle campagne che mirano a ridurre il carico virale nei soggetti HIV sieropositivi (riduzione del numero di partner e trattamento antiretrovirale). Added by: Eleonora Pettenuzzo |