Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Silletta Maria G, Scarano Marco, Pioggiarella Raffaella, D'Ingianna Antonio P, Giuliano Roberto, Ruo Michele, Marchioli Roberto. Stili di vita, salute e rischi cardiovascolari: i risultati dello studio “Rischio & Prevenzione”. Assistenza infermieristica e ricerca 2011;30(4):198–207.
Added by: Alessandro Pizzalla (14/04/2012 13:35:01) Last edited by: Alessandro Pizzalla (14/04/2012 13:37:10) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Silletta2011a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene, Infermieristica clinica Sottocategorie: Epidemiologia, Prevenzione Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute Autori: D'Ingianna, Giuliano, Marchioli, Pioggiarella, Ruo, Scarano, Silletta Collezione: Assistenza infermieristica e ricerca |
Visualizzazioni: 1/1539
Indice di Visite: 20% Indice di Popolarità: 5% |
Allegati | URLs http://www.air-online.it |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). La sostanziale concordanza sulle raccomandazioni per promuovere i cosiddetti “stili di vita sani” non coincide con un controverso corpo di conoscenze sulla trasferibilità delle linee guida nel quotidiano dell’assistenza. La grossa coorte di circa 12.000 pazienti inclusi in uno studio prospettico, osservazionale e sperimentale condotto da una rete nazionale di 860 medici di medicina generale, ha fornito le basi per testare i risultati di un ampio spettro di stili di vita riscontrati su diverse di condizioni (età >55 anni, sesso, regioni, sulla prognosi di eventi fatali e non fatali). Documentando e quantificando, in un periodo relativamente breve (~4 anni) il vantaggio fortemente significativo di ciascuna delle componenti (dieta ed esercizio fisico) delle abitudini, e della loro combinazione, lo studio può essere considerato importante soprattutto per due motivi: a) è la prima documentazione a partire e dalla medicina generale, dell’importanza per la salute pubblica, delle raccomandazioni, su una popolazione adulta; b) gli strumenti sviluppati e testati per qualificare e quantificare i profili di rischio sono utilizzabili negli affollati ambulatori dei medici di base. Added by: Alessandro Pizzalla Last edited by: Alessandro Pizzalla |