Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Bartolucci Elisa, Cocchi Franco. La comunicazione della diagnosi nell’assistenza al paziente oncologico. Organizzazione Sanitaria 2005(3-4):54–63.
Added by: Fabrizio Tallarita (04/08/2007 21:36:59) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Bartolucci2005 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica Sottocategorie: Bioetica, Dilemmi etici Autori: Bartolucci, Cocchi Collezione: Organizzazione Sanitaria |
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Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Il significato metaforico "rovinoso" che una malattia come il cancro porta dietro è difficilmente annullabile in quanto consolidato da una moltitudine di esperienze individuali che diventano poi patrimonio della collettività e, dunque, cultura generalizzata di una società. L’immaginario collettivo, tuttavia, non sempre coincide con la verità, con i fatti, con la scienza. Infatti, con la sempre maggiore specificità delle cure, dei trattamenti, e con il progressivo perfezionamento dei programmi terapeutici, il cancro sta diventando, in determinati casi, una malattia curabile; potrà quindi passare dall’essere considerato una condanna a morte, all’essere ritenuto una malattia simile a tante altre, così da liberarsi, anche solo in parte, dal rilevante carico emozionale che esso implica. È molto probabile che a seguito di questi progressi anche la parola cancro avrà in futuro minori implicazioni semantiche negative fino ad essere sostituita da termini di minore impatto psicologico. È ben conosciuta e comprensibile l’ansia che il paziente oncologico prova alla conferma diagnostica; egli brama di sapere, di essere informato. Sicuramente una comunicazione di questo peso causa un violento turbamento emozionale, ma non più di quanto ne provocano l’ambiguità, l’incertezza o la menzogna. Added by: Fabrizio Tallarita Last edited by: Fabrizio Tallarita |