Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Battimelli Giuseppe. Nutrizione ed Idratazione Artificiale (NIA) nei documenti di alcune società scientifiche: una riflessione bioetica. Medicina e morale 2011;61(3):427–439.
Added by: Eleonora Pettenuzzo (29/08/2011 10:09:04) Last edited by: Eleonora Pettenuzzo (28/03/2012 14:40:11) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Battimelli2011a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Legislazione, Management Sottocategorie: Alimentazione, Bioetica, Dichiarazioni anticipate di trattamento, Dilemmi etici, Infermieristica in area critica, Legislazione sanitaria, Principi etici Autori: Battimelli Collezione: Medicina e morale |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Alla luce di un approfondito esame di alcuni documenti ufficiali di due importanti società scientifiche, in particolare la SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva) e la SIMPE (Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale), riguardo la nutrizione e l'alimentazione artificiale, l'autore cerca di dimostrare come per motivi di ordine scientifico, oltre che da un punto di vista etico, sia molto problematico inserire tali pratiche indipendentemente dal fatto che esse siano considerate cure ordinarie o terapie mediche, nelle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT), stante l'estrema diversità del quadro clinico e della evoluzione di alcune patologie. Questo porta a ritenere l'impossibilità pratica di manifestare questa volontà proprio perché nessuno è in grado di prevedere in quale particolare grave situazione clinica possa eventualmente venirsi a trovare in futuro. Infatti, dal punto di vista terapeutico, assistenziale e di monitoraggio biologico-strumentale esiste una notevole differenza tra un malato in terapia intensiva rispetto ad un paziente oncologico (e se questi è in fase terminale) rispetto a una persona in stato vegetativo o altrimenti disabile. Si tratta di ammalati che richiedono “terapie” differenti , ma tutti abbisognevoli di identiche cure alla persona (pulizia, detersione delle piaghe, riscaldamento, mobilizzazione, controllo degli sfinteri). Riguardo alla nutrizione ed alimentazione artificiale, l'autore ritiene che esse vadano sempre offerte, garantite e praticate, soprattutto ai gravi disabili, fino a che risultino efficaci ed utili e non si congiurino come accanimento terapeutico. Dal punto di vista bioetico, si accetta da parte di tutti che la nutrizione ed alimentazione hanno un alto valore umano e simbolico e nella valutazione dell'opportunità di praticarle o sospenderle si rivendica un forte potere decisionale del medico, il quale valuta su parametri scientifici e mai su un giudizio etico personale o condizionato da una valutazione di altri sulla qualità della vita del paziente. Added by: Eleonora Pettenuzzo Last edited by: Eleonora Pettenuzzo |