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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Gandolfini Massimo, Conti Adelaide. Neuroscienze e neuroetica: riflessioni scientifiche e correlati bioetici. Medicina e morale 2011;61(2):263–280. 
Added by: Eleonora Pettenuzzo (29/08/2011 09:57:38)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Gandolfini2011
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Categorie: Etica
Sottocategorie: Bioetica, Principi etici, Sperimentazione clinica
Autori: Conti, Gandolfini
Collezione: Medicina e morale
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Indice di Popolarità: 4.5%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Le nuove tecnologie del neuroimaging, che rientrano nel grande campo delle neuroscienze, ci consentono di indagare lo studio della funzionalità cerebrale nel momento in cui eseguiamo un dato compito o elaboriamo un pensiero. Oltre allo studio degli stati post-coma si è così aperto il grande capitolo delle cosiddette “neuroscienze cognitive”, cioè lo studio delle funzioni simboliche superiori che caratterizzano la persona umana. Siamo oggi in grado di mappare le aree cerebrali che sono coinvolte nella memoria, nelle percezioni e nelle emozioni, nelle elaborazioni del processo decisionale, fino a giungere alla condotta etica. L'indubbio grande valore scientifico di queste ricerche trascina con sé il rischio di una pericolosa “invasione di campo”, in argomenti di portata etica che spettano ad altre discipline, dalla filosofia all'antropologia, dalla teologia alla psicologia. La tentazione di ridurre la complessità della persona umana ad una “macchina” neurologicamente predeterminata, con un'architettura neuronale costruita sull'impianto genico non modificabile, porta con sé il pesante ridimensionamento (o l'abolizione) di grandi istanze etiche, quali la libera scelta e la responsabilità. Ne è nata una nuova disciplina, la neuroetica, che si prefigge di leggere l'uomo, nella sua individualità e globalità, alla luce della neurobiologia documentata dalle neuroscienze. Nella realtà proprio partendo dai dati scientifici, genetici e neurologici, possiamo rigorosamente dimostrare ed affermare che questa impostazione è riduttiva, limitata, lacunosa e, quindi, oggettivamente inaccettabile. Si richiede la fondazione di un'etica delle neuroscienze, piuttosto che l'attuale deriva delle neuroscienze dell'etica.
Added by: Eleonora Pettenuzzo