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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Guerra Lucia, Ottaviani Carlo, Scucchi Maria Grazia, Amendola Loredana, Macchiaolo Serenella, Righetti Enrico. Valutazione della disfagia nell’ictus acuto: analisi del grado di accordo tra infermieri. L'infermiere 2011;55(2):e9–e13. 
Added by: Antonella Punziano (21/07/2011 15:26:19)   Last edited by: Antonella Punziano (21/07/2011 16:21:01)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Guerra2011
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Alimentazione, Infermieristica in neurologia, Processo di assistenza, Stress
Autori: Amendola, Guerra, Macchiaolo, Ottaviani, Righetti, Scucchi
Collezione: L'infermiere
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo)
L’ictus causa disfagia in una percentuale variabile tra il 13% (lesione unilaterale) e il 71% (lesioni bilaterali e troncoencefaliche) dei casi. La disfagia influenza negativamente la prognosi del paziente, e una corretta valutazione del disturbo è essenziale per impostare una dieta adeguata e una riabilitazione precoce. Tra gli approcci utilizzati, il test di deglutizione dell’acqua è una metodica semplice, ripetibile e con buona predittività prognostica. Scopo dello studio era sviluppare una procedura clinica per la valutazione della disfagia e rilevarne la concordanza degli esiti tra gli infermieri di un Centro Ictus. Ogni infermiere ha valutato la presenza/assenza di disfagia e la sua severità; il test veniva ripetuto da un altro infermiere entro 12 ore. L’accordo tra i risultati delle valutazioni effettuate è stato stimato utilizzando l’indice K di Cohen. Sono state condotte 67 coppie di valutazioni. Il valore di K è risultato pari a 0,81 (95% IC 0,67-0,95) per la presenza/assenza di disfagia, e a 0,63 (95% CI 0,46-0,80) per la sua gravità. La concordanza tra le valutazioni eseguite dagli infermieri è risultata molto buona per la presenza/assenza di disfagia, meno per quanto riguarda la severità del disturbo. Il confronto quotidiano all’interno del gruppo multidisciplinare può ottimizzare la ripetibilità della valutazione attraverso un addestramento basato su criteri metodologici e sull’attenzione agli indici clinici.
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