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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Ottolini Luca, Rocchetti Loreta, Clerici Marco, Battisti Laura, Franchini Silva. Elaborazione e sperimentazione di un questionario di valutazione delle cure palliative domiciliari. La rivista italiana di cure palliative 2010;10(4):46–51. 
Added by: Sara Martelli (21/06/2011 16:58:53)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Ottolini2010
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Categorie: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Infermieristica di comunità, Strutture sanitarie
Sottocategorie: Assistenza domiciliare integrata (ADI), Cure palliative, Infermieri, Infermieristica domiciliare, Medici
Autori: Battisti, Clerici, Franchini, Ottolini, Rocchetti
Collezione: La rivista italiana di cure palliative
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
Lo studio riporta un’indagine finalizzata alla valutazione quantitativa dell’assistenza palliativa erogata in provincia di Trento. La ricerca ha comportato una prima fase qualitativa (focus group) mirata a creare lo strumento da applicare nella seconda fase quantitativa (questionario postale). La metodologia del coinvolgimento diretto e della valorizzazione delle esperienze tramite focus group è stata giudicata molto favorevolmente dalle persone coinvolte nella fase qualitativa della ricerca, attribuendo ulteriore valore ai risultati della seconda fase dello studio. La ricerca quantitativa ha comportato lo sviluppo e l’uso di un questionario con domande a risposte chiuse, strutturate secondo scala di Likert. L’indagine postale, condotta su 591 caregiver di malati terminali assistiti in cure palliative in provincia di Trento, ha evidenziato risultati sostanzialmente positivi per quanto riguarda gli aspetti organizzativi- clinici, con l’eccezione del minore grado di qualità percepita sulla gestione dell’urgenza nelle aree del Trentino prive di équipe dedicata alle cure palliative. Una dato tuttavia diverso rispetto ad analoghe indagini è l’evidenza dei bisogni dei caregiver stessi. Molti caregiver sono essi stessi, al momento di iniziare questo percorso, in condizioni di fragilità: sono prevalentemente donne, a volte anziane, spesso sole. Soprattutto chi è solo è a rischio di veder “fallire” il progetto di assistenza a domicilio con il ricovero ospedaliero del malato; soprattutto chi è solo accusa, dopo la morte del proprio caro, ricadute sul proprio stato di salute percepite come rilevanti. Questo comporta che, nella fase di attivazione del servizio domiciliare, assuma un’importanza cruciale non solo la valutazione dei bisogni assistenziali del malato, ma anche la reale fattibilità dell’intero progetto in funzione delle risorse familiari che si possono mobilitare e delle conseguenze sulle stesse.
Added by: Sara Martelli