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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Tacconi Riccardo. CYP 450 non è un robot di guerre stellari. Rischio Sanità 2004(15):18–20. 
Added by: Claudia Onofri (11/04/2011 18:49:46)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Tacconi2004b
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Categorie: Etica, Infermieristica clinica, Management
Sottocategorie: Bioetica, Risk management, Sicurezza, Sperimentazione clinica
Keywords: , Risk management
Autori: Tacconi
Collezione: Rischio Sanità
Visualizzazioni: 1/1280
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Allegati    
Abstract     
L’articolo espone il tema della conoscenza delle funzioni realizzate dai citocromi della serie CYP 450 nella metabolizzazione dei farmaci: si analizza la distribuzione e la numerosità delle diverse serie, e si sottolinea che alcuni citocromi in particolare, le serie CYP2C9, CYP2C19 e CYP2D6 possono essere geneticamente assenti. Nel caso di persone che ne hanno una minima quantità la metabolizzazione del farmaco viene ridotta, con un possibile effetto tossico del medicamento stesso. Al contrario, se la quantità posseduta è alta, e di conseguenza la metabolizzazione è forte, la dose normale può non produrre l’effetto terapeutico, rendendo necessario l’aumento della quantità prescritta. Dal 2001 nei foglietti illustrativi dei medicinali viene indicata quale serie di citocromi è deputata alla metabolizzazione di quello specifico farmaco e quali sono le altre sostanze che ne aumentano o ne inibiscono la funzione, ma mancano indicazioni sul fatto che tre serie (le già citate CYP2C9, CYP2C19 e CYP2D6) possono essere possedute in misura ridotta o eccessiva, o essere addirittura assenti. Studi della FDA (Food and drug administration) e di altri centri hanno accertato che una quantità di eventi avversi, avvenuti dopo l’immissione sul mercato di un farmaco, sono legati alla funzione dei citocromi della serie CYP450. Ma lo studio del patrimonio di citocromi non viene effettuato sulla popolazione, neanche quando si viene inseriti in una sperimentazione clinica. Il problema che emerge da questo contesto è il profilo di responsabilità per l’ospedale, il medico, il produttore e il ricercatore che, prescrivendo o sperimentando un farmaco, non accertano la capacità di metabolizzazione dell’individuo.
(A cura di Claudia Onofri).
Added by: Claudia Onofri