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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Calori Adele, Gerosa Cristiana. Gli infermieri che vivono la morte dei loro pazienti in ospedale: pensieri e idee su come si prendono "cura" delle persone alla fine della loro vita. La rivista italiana di cure palliative 2010;10(3):31–38. 
Added by: Sara Martelli (11/04/2011 17:12:44)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Calori2010
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Infermieristica in oncologia, Morte
Keywords:
Autori: Calori, Gerosa
Collezione: La rivista italiana di cure palliative
Visualizzazioni: 1/1743
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Indice di Popolarità: 5.25%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
Gli infermieri spesso rimuovono il pensiero della morte perché, a volte, non dispongono di una cultura adeguata, di strumenti tecnici e personali sufficienti. Si crea un imbarazzo verbale ed emozionale, che si manifesta nell’incapacità diffusa di dare un nome alle emozioni e nella necessità di rifugiarsi nel”controllo professionale” della situazione, che può portare all’indifferenza. L’infermiere spesso si sente “solo” e chiede di essere supportato e contenuto dall’équipe quando l’emozione diventa molto impegnativa. La nostra indagine vuole essere una riflessione comune, uno stimolo al miglioramento del pensare e dell’agire infermieristico verso i pazienti in fase di fine vita in ospedale, luogo che è tradizionalmente dedicato al”guarire”. Attraverso interviste in profondità a infermieri e coordinatori ospedalieri abbiamo indagato: l’ambito formativo, l’ambito emozionale, l’ambito deontologico, l’ambito logistico e organizzativo. Abbiamo annotato, durante l’intervista, le nostre emozioni, in un clima di ascolto e fiducia, facendo domande orientate alla tecnica e all’etica, per poi passare a una narrazione più intima. Ci hanno colpito le emozioni sollecitate dai ricordi delle “brutte morti”, da cui sono scaturite osservazioni significative e profonde (cosa manca agli operatori di fronte alla morte: sostegno, formazione, condivisione, consapevolezza interiore). Nello spazio-tempo del curare e del morire vi è un gran bisogno di riconoscimento dell’identità della persona e anche di riconoscenza umana tra infermiere, paziente e famiglia. La famiglia è si una grande risorsa, ma in alcuni frangenti diventa troppo invasiva e non permette al paziente di esprimere appieno la propria volontà.
Added by: Sara Martelli