Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Burelli L., Vicotti C., Zotti P., Damiani D. La relazione d'aiuto al bambino con tumore e alla sua famiglia: analisi della letteratura. Nursing oggi 2006;11(1):47–51.
Added by: Nadia Guardiani (27/07/2007 09:51:51) Last edited by: Alessandra Bonfigli (18/10/2009 18:46:38) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-9892 Chiave di citazione BibTeX: Burelli2006b Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica, Scienze dell'informazione Sottocategorie: Banche dati bibliografiche, Cure palliative, Infermieristica in oncologia, Infermieristica in pediatria, Rapporto infermiere-paziente, Relazione di aiuto Autori: Burelli, Damiani, Vicotti, Zotti Collezione: Nursing oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). L’esperienza, in età pediatrica, della malattia tumorale produce importanti traumi emotivi e le capacità di adattamento del bambino malato e della sua famiglia vengono messe a dura prova. Il presente articolo si propone di esaminare la letteratura specialistica in materia di vissuto emotivo del bambino con tumore e della sua famiglia, allo scopo di identificare le migliori strategie comunicative utilizzate dagli infermieri che operano in oncologia pediatrica. Sono stati considerati i lavori che riguardano persone con età compresa tra 0 e 12 anni, in tutte le fasi della malattia tumorale. Molti dei 67 studi inclusi nella presente revisione hanno identificato che il vissuto del piccolo paziente è caratterizzato da sentimenti di solitudine, tristezza, restrizione psicologica e fisica all’interno della struttura ospedaliera, paura prima delle procedure mediche, rabbia e mancanza del supporto familiare. In tale contesto, diviene prioritaria la capacità dell’infermiere di adottare opportune strategie di relazione d’aiuto. Un piccolo malato di tumore è un paziente per il quale i piani d’intervento terapeutici e assistenziali non devono essere mirati prettamente al soddisfacimento dei bisogni fisici, ma anche quelli di ordine psicosociale. Added by: Nadia Guardiani Last edited by: Alessandra Bonfigli |