Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Noseda Massimiliano. Canzoni per bambini per promuovere la salute: una strategia per insegnare nozioni elementari e incentivare corretti stili di vita fin dai primi anni. Educazione sanitaria e promozione della salute 2010;33(2):185–200.
Added by: Laura Soldà (19/03/2011 18:33:15) Last edited by: Teresa Compagnone (15/10/2012 15:26:30) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Noseda2010 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene, Scienze della formazione Sottocategorie: Epidemiologia Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute Autori: Noseda Collezione: Educazione sanitaria e promozione della salute |
Visualizzazioni: 1/1321
Indice di Visite: 16% Indice di Popolarità: 4% |
Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Obiettivi: avvicinare fin dai primi anni di vita i bambini in modo semplice, divertente, aggiornato e tecnicamente corretto al concetto di promozione della salute, così come proposto dall’Organizzazione mondiale della sanità, mediante il trasferimento di semplici nozioni relative alla abitudini e agli stili di vita da incentivare o da evitare. Metodologia: si illustra un percorso educativo, pensato per bambini dai 3 ai 10 anni e basato su una selezione di 10 famose simpatiche canzoni, tratte da programmi televisivi o concorsi canori, che hanno come tema determinanti positivi o negativi della salute. Risultati: la canzone intesa come strumento didattico divertente e coinvolgente in un’età in cui il linguaggio è ancora limitato o in fase di evoluzione, consente di proporre in modo semplice e diretto i fondamenti della promozione alla salute. Conclusioni: la possibilità di usare canzoni a scopo didattico consente di inserire facilmente, sistematicamente e senza particolari costi aggiuntivi, l’educazione sanitaria nelle ore di musica, colmando così le lacune degli attuali percorsi didattici scolastici nei quali la trattazione di temi inerenti alla salute è lasciata, purtroppo, ancora troppo spesso, alla libera iniziativa di pochi e motivati insegnati. Added by: Laura Soldà Last edited by: Teresa Compagnone |