Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Viotto Gloria. Contributo dell’infermieristica al controllo dei rischi nel governo clinico. Rischio Sanità 2004(14):29–33.
Added by: Claudia Onofri (16/02/2011 23:50:55) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Viotto2004 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Economia sanitaria, Infermieristica clinica, Legislazione, Management Sottocategorie: Esercizio professionale, Risk management, Sicurezza, Sistema di gestione della qualità Keywords: Risk management Autori: Viotto Collezione: Rischio Sanità |
Visualizzazioni: 1/1359
Indice di Visite: 16% Indice di Popolarità: 4% |
Allegati |
Abstract |
L’articolo illustra l’evoluzione dei sistemi sanitari secondo l’orientamento del governo clinico, che prevede la responsabilità delle aziende sanitarie per il miglioramento continuo della qualità dei servizi e la salvaguardia di elevati standard di assistenza, evidenziando la necessità, per i professionisti, di sviluppare la capacità di affrontare i problemi legati all’inefficienza e agli errori. Il governo clinico definisce gli strumenti operativi per l’interazione tra parte clinica e manageriale, al fine di assicurare prestazioni efficaci ed efficienti, attraverso la creazione di procedure, protocolli, linee guida e audit clinico applicato anche all’assistenza infermieristica, e sottolineando al tempo stesso la responsabilità dei singoli operatori. L’infermiere agisce in collaborazione con altre figure nel processo di assistenza, e risponde direttamente e con responsabilità dei risultati delle azioni compiute, come previsto dalla legge n. 42/99; ciò implica che l’infermiere deve definire i processi in cui opera in modo autonomo e organizzare l’assistenza identificando i bisogni di assistenza infermieristica, formulare gli obiettivi, pianificare, gestire e valutare l’intervento assistenziale attuato. Anche nella prospettiva del miglioramento continuo della qualità e della prevenzione degli errori, devono essere definiti i percorsi assistenziali e organizzativi di cui l’infermiere risponde in maniera autonoma o collaborativa, attraverso la descrizione del numero e delle tipologie di attività eseguite e la costruzione di un sistema di monitoraggio di eventi critici. L’obbligo di una professione intellettuale si realizza oggi come obbligo di mezzi: ciò significa che l’infermiere deve poter essere in grado di dimostrare di aver agito secondo le regole della buona pratica, con comportamenti ispirati al massimo della scienza e coscienza professionale. (A cura di Claudia Onofri). Added by: Claudia Onofri |