Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Sandri Michela, Palese Alvisa. L’esperienza dei pazienti sottoposti ad intervento di cranioplastica: studio fenomenologico. NEU 2010;29(3):13–17.
Added by: Simonetta Ugolini (11/01/2011 19:31:46) Last edited by: Alessandra Bonfigli (11/03/2012 16:35:40) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Sandri2010a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Conservazione dell'immagine corporea, Infermieristica in neurochirurgia Autori: Palese, Sandri Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Introduzione: Nonostante il crescente interesse per la produzione di materiali e le tecniche di esecuzione, non vi sono a oggi articoli che documentano l’esperienza dei pazienti che rimangono, per un variabile periodo di tempo, con una lacuna ossea in attesa di una cranio plastica. Il vuoto di letteratura è preoccupante se consideriamo la frequenza del fenomeno e la mutilazione che può vivere un paziente dalla lacuna ossea a quella della sua ricostruzione. Materiali e metodi: Per comprendere l’esperienza dei pazienti di cranioplastica è stata realizzata una ricerca qualitativa basata su un approccio fenomenologico. Sono stati intervistati 16 pazienti che hanno effettuato, presso la struttura operativa di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine, una cranioplastica. Risultati: Risulta centrale per i partecipanti il processo di cambiamento: a prescindere dalle singole esperienze e dalle cause che hanno determinato la lacuna, il fattore che accomuna il vissuto è la consapevolezza di aver provato una esperienza particolarmente intensa. I risultati emersi dell’analisi delle interviste riportano a sei temi principali: 1) Attendere la cranioplastica: gestire la propria diversità; 2) Attendere la cranioplastica: difendere se stessi; 3) Sottoporsi alla cranioplastica: ritornare chiusi ma non solidi; 4) Sottoporsi alla cranioplastica: integrare la nuova parte con il sé; 5) Vivere con la cranioplastica: ritornare alla funzionalità precedente; 6) Elaborare una sintesi di una esperienza di vita: sentirsi fortunati e miracolati. Conclusione: Comprendere l’essenza dell’esperienza consente agli infermieri, sia nella fase successiva all’evento traumatico (trauma cranico), quando il paziente vive e si adatta alla lacuna ossea, sia in quella preparatoria all’impianto che nel post-operatorio, l’attivazione di strategie assistenziali ad elevata personalizzazione. Added by: Simonetta Ugolini Last edited by: Alessandra Bonfigli |