Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Eijk Willem J. Il porre fine alla vita di neonati handicappati. Dal protocollo di Groningen al regolamento nazionale olandese. Medicina e morale 2007;57(6):1165–1185.
Added by: Eleonora Pettenuzzo (21/12/2010 18:13:05) Last edited by: Fabrizio Tallarita (18/08/2011 02:51:28) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Eijk2007a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica specialistica, Management Sottocategorie: Bioetica, Infermieristica in neonatologia, Infermieristica in neonatologia Autori: Eijk Collezione: Medicina e morale |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Dal 2004, nei Paesi Bassi e al di fuori di essi, con il Protocollo di Groningen è stato messo nell'agenda del dibattito pubblico concernente l'eutanasia il porre fine alla vita di neonati. Nel frattempo, il governo olandese ha redatto un regolamento nazionale che è in vigore dal 2006. Ogni vita umana, quindi anche quella del neonato, è un valore intrinseco che non può essere sacrificato, nemmeno per porre termine alla sofferenza. La sofferenza insopportabile e senza prospettive non può essere usata come criterio per giustificare la soppressione attiva della vita. La sofferenza insopportabile pare essere giudicata dai medici in modo diverso. Anche sulla valutazione della sofferenza senza prospettive, le opinioni dei medici sembrano divergere notevolmente. La sedazione palliativa può essere una soluzione per riportare la sofferenza a proporzioni sopportabili. Può considerarsi legittimo rinunciare ad una terapia che prolunghi la vita, anche se così ne viene accelerata la fine. Added by: Eleonora Pettenuzzo Last edited by: Fabrizio Tallarita |