Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Di Bari L, Domizi C, Villa D. Rivascolarizzazione miocardia a "cuore battente": aspetti infermieristici. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2005;17(1):29–32.
Added by: Daniela Trinca (18/07/2007 19:12:22) Last edited by: Alessandra Bonfigli (20/06/2008 14:59:01) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: DiBari2005 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in cardiologia, Infermieristica in chirurgia, Infermieristica intraoperatoria Autori: Di Bari, Domizi, Villa Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
L’intervento di rivascolarizzazione miocardia (by-pass) a "cuore battente" consiste nel riportare sangue, attraverso l’impianto di condotti naturali come vena safena, arteria mammaria interna, in quelle porzioni del cuore parzialmente o totalmente private del flusso sanguigno, senza l’utilizzo della circolazione extra-corporea. La tecnica a cuore battente rispetto alla tecnica a cuore fermo con l’utilizzo della circolazione extra-corporea riduce il trauma dell’intervento e il sanguinamento, accorciando di conseguenza i tempi di degenza postoperatoria. L’assistenza infermieristica preoperatoria delle due tecniche non si differenzia e, anche se l’intervento è a cuore battente, sia l’infermiere di sala che l’infermiere strumentista devono predisporre il materiale occorrente per l’eventuale conversione in circolazione extra-corporea. Nella fase intraoperatoria l’infermiere strumentista collabora con il chirurgo nella realizzazione delle connessioni dei fili da stimolazione atrio-ventricolari collegati al pace-maker e predispone i fili di ethiloop per la temporanea chiusura della coronaria da anastomizzare. A tutti gli operatori è richiesto un elevato livello professionale di esperienza specifica e concentrazione per la massima riduzione dei tempi e sicurezza nell’eventualità della conversione dell’intervento in circolazione extra-corporea. (A cura di Daniela Trinca). Added by: Daniela Trinca Last edited by: Alessandra Bonfigli |