Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

[banca dati bibliografica]

E' in corso un aggiornamento, si prega di sospendere i lavori di indicizzazione fino alla rimozione del presente avviso
       
Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

Risorse di WIKINDX

Boninsegna Claudia, Gianesi Gloria, Nappo Antonio, Poli Marco, Chiari Paolo. La presenza dei familiari in terapia intensiva riduce l'ansia dei pazienti e dei loro familiari? Scenario 2009;26(1):20–23. 
Added by: Francesca Verde (15/12/2010 02:53:39)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Boninsegna2009
Invia la risorsa per email ad un amico
Categorie: Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Infermieristica in area critica
Autori: Boninsegna, Chiari, Gianesi, Nappo, Poli
Collezione: Scenario
Visualizzazioni: 1/1675
Indice di Visite: 20%
Indice di Popolarità: 5%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
Contesto: in Italia la maggior parte delle terapie intensive limita l’accesso ai familiari in fasce orarie più o meno ristrette, alcune non danno in alcun modo la possibilità ai familiari di entrare in contatto con i propri parenti ( per ridurre al minimo l’ingresso di microbi potenzialmente patogeni), aumentando l’ansia dei parenti e dei pazienti ricoverati.
Scopo dello studio: il nostro bisogno di informazione è stato relativo alla presenza libera di un familiare di riferimento nelle terapie intensive come componente di riduzione dell’ansia del paziente e conseguente ripristino dei parametri vitali.
Risultati: uno studio pilota di Fumagalli S. (2006) fornisce informazioni sull’incremento della carica microbica in una terapia intensiva aperta e di contro non riporta incrementi di complicanze settiche e le complicanze cardiocircolatorie sono dimezzate rispetto ai periodi in cui la terapia intensiva permetteva visite ristrette dei parenti.
Lo studio di Azoulay E. (2003) osserva familiari di pazienti e operatori addetti all’assistenza, misurando l’opinione degli esperti rispetto alle visite libere. Lo studio ha concluso che l’88,2% dei familiari sono favorevoli alla partecipazione alle cure ma solo il 33,4% alla fine decide attivamente di partecipare.
Garrouste-Orgeas M. (2008) giunge alle stesse conclusioni del precedente, arruolando familiari di pazienti e rilevando un alto livello di ansia e depressione nei parenti (non sono state specificate le scale di misurazione) confermando che la presenza dei familiari rimane, per scelta, limitata anche se la terapia intensiva è aperta.
Conclusioni: l’argomento è molto trattato ma non sono stati reperiti studi che trattino il problema in termini di evidenze scientifiche. Sull’argomento non vi sono evidenze consolidate, è area grigia.
Added by: Francesca Verde