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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Floreale F, Barbiero E. Dopo lo stroke infermiere ed educazione alla prevenzione dei rischi. Parte prima . Rischio Sanità 2004(13):14–18. 
Added by: Claudia Onofri (13/12/2010 23:15:49)   Last edited by: Alessandra Bonfigli (05/11/2011 17:25:36)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Floreale2004b
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Categorie: Infermieristica specialistica, Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Continuità assistenziale, Documentazione sanitaria, Documentazione sanitaria, Infermieristica in neurologia, Infermieristica in neurologia
Keywords: Riabilitazione
Autori: Barbiero, Floreale
Collezione: Rischio Sanità
Visualizzazioni: 1/1763
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Indice di Popolarità: 5.25%
Allegati    
Abstract     
L’articolo presenta dati di incidenza e prevalenza dello stroke in Italia, e affronta il tema dell’evoluzione demografica, che porterà a un aumento dei casi nelle fasce di età più avanzate e una diminuzione nella popolazione sotto i 55 anni. Le migliori condizioni di vita rispetto al passato hanno determinato un decremento della mortalità di circa il 40-50% dagli anni Cinquanta a oggi, ma attualmente è difficile fare una prognosi sicura sulle possibilità di recupero immediatamente dopo uno stroke; per questo motivo, la persona e i caregivers dovrebbero essere messi a conoscenza, dall’équipe di professionisti che ha in carico il paziente, del percorso riabilitativo finalizzato all’addestramento sulle diverse abilità funzionali in caso di disabilità. Il ruolo dell’infermiere nella fase della dimissione dall’ospedale deve essere quello di individuare i bisogni del paziente e di chi se ne prende cura, per risolvere le difficoltà e i disagi del vivere quotidiano, e di educare ai comportamenti adeguati per il mantenimento dello stato di salute nel rispetto dello stile di vita personale, nell’ottica della collaborazione tra paziente, familiari e i componenti del processo assistenziale. Per la continuità dell’assistenza in fase di riabilitazione, l’informazione efficace si rivela determinante: la relazione di dimissione dovrebbe fornire elementi sulle condizioni cliniche e neurologiche del paziente, grado e tempi di recupero, raccomandazioni sui trattamenti medici e riabilitativi futuri.
(A cura di Claudia Onofri).
Added by: Claudia Onofri  Last edited by: Alessandra Bonfigli