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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Sorrentino M. Analisi organizzativa del sistema di emergenza sanitaria (118) in Italia ed in particolare nella regione Campania e nella Asl CE/2. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2006;18(1):97–113. 
Added by: Daniela Trinca (18/07/2007 18:48:21)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Sorrentino2006
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Categorie: Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Infermieristica in area critica
Keywords: Servizio 118
Autori: Sorrentino
Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Allegati    
Abstract     
Il Decreto del presidente della Repubblica (DPR) 27 marzo 1992 sancisce i livelli di assistenza sanitaria di emergenza. Il sistema delle emergenze sanitarie viene gestito in momenti organizzativi: allarme, intervento sul territorio e risposta organizzativa. Viene istituito il numero telefonico 118, con l’intento del legislatore di superare la frammentazione territoriale ed assicurare uniformità di servizi e prestazioni a tutto il territorio nazionale.
Successivamente ogni Regione con propria legge regionale, in base a densità della popolazione, struttura fisica e politica del territorio, presenza di Aziende ospedaliere o Asl, doveva istituire o riorganizzare il sistema di emergenza ed allarme sanitario.
La Regione Campania ha recepito il DPR 27 marzo 1992 con Legge regionale numero 2 dell’11 gennaio 1994.
Sono passati tredici anni dal DPR 27 marzo 1992, ma ancora non si può parlare di “sistema nazionale”, si notano enormi differenze di organizzazione fra le varie Regioni italiane, e in alcuni casi, nell’ambito della stessa Regione, fra le Province che la compongono. Esempio è la Asl CE/2 dove convivono tre realtà di soccorso: postazioni gestite dal personale Asl dipendente, altre da personale Asl contrattualmente a progetto e altre da personale di volontariato. Inoltre nonostante la delibera regionale prevedesse l’impiego di auto e moto, ad oggi nel territorio dell’Asl sono assenti. Altro punto critico è la non corretta comunicazione con gli operatori di centrale con supervalutazione o sottovalutazione del codice; infine la suddivisione spesso categorica del territorio crea enormi difficoltà nel raggiungere il luogo dell’allarme, come nei territori di confine provinciale.
(A cura di Daniela Trinca).
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