Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Rozzini Renzo. La presa in carico del paziente anziano: il modello dello scompenso cardiaco tra ospedale e territorio. L'arco di Giano 2006(49):97–112.
Added by: Laura Sabatino (18/07/2007 04:26:14) Last edited by: Laura Sabatino (06/07/2008 23:16:18) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Rozzini2006a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali, Igiene, Infermieristica di comunità, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Assistenza domiciliare integrata (ADI), Continuità assistenziale, Epidemiologia, Infermieri, Infermieristica domiciliare, Infermieristica in cardiologia, Medici, Relazione di aiuto, Valutazione infermieristica Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute Autori: Rozzini Collezione: L'arco di Giano |
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Allegati | URLs http://www.iass.it |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Questa review sulle modalità di trattamento dello scompenso cardiaco dell'anziano si colloca nel dibattito relativo alla razionalizzazione delle cure delle persone affette da malattie croniche, con lo scopo di migliorare il livello di appropriatezza degli interventi ospedalieri e, allo stesso tempo, delle attività di assistenza domiciliare. E' necessario sottolineare che ogni modello di cura continuativa deve fondarsi su una stretta collaborazione tra diversi attori, in particolare tra ospedale e servizi di comunità, tra pazienti e medici di famiglia. Tutti i modelli di trattamento a lungo termine di soggetti fragili, infatti, possono funzionare soltanto sulla base di un background culturale comune delle varie figure professionali. Nel trattamento dello scompenso di cuore, diverse modalità di cura sono state sviluppate in alternativa a quelle tradizionali. Oggi il "disease management" viene visto come la modalità strategica più innovativa del paziente affetto da patologia cronica (e probabilmente lo è). E' bene tuttavia ricordare che questo modello è "vecchio quanto la stessa medicina" rappresentando nient'altro che l'erogazione di cure di buona qualità mediante un pacchetto di servizi, più o meno sofisticati, per un gruppo specifico di malati. Le modalità di cura dello scompenso cardiaco schematicamente possono essere divise in due grandi gruppi. Il primo vede centrale la responsabilità dell'ospedale e del suo personale nel follow-up dei pazienti (modello ospedalocentrico). Il secondo affida la responsabilità a figure professionali extraospedaliere ed è regolato da un'organizzazione basata sul territorio (modello territoriale). Entrambi i sistemi seguono specifici protocolli (questo è l'aspetto cruciale, che li differenzia dalla cura abituale). Quale modello di cura (abituale, ospedaliera o domiciliare) raggiunge i migliori outcome clinici (e riduce i costi)? Added by: Laura Sabatino Last edited by: Laura Sabatino |