Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Lippi Donatella. Tra Ottocento e Novecento: le due rivoluzioni. L'infermiere 2010;54(2):5–8.
Added by: Antonella Punziano (22/10/2010 12:26:03) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Lippi2010 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Storia Sottocategorie: Storia dell'infermieristica, Storia della medicina Autori: Lippi Collezione: L'infermiere |
Visualizzazioni: 1/1317
Indice di Visite: 15% Indice di Popolarità : 3.75% |
Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). A partire dai primi anni dell’Ottocento, nella storia della Medicina e della Sanità, si verificano due grandi rivoluzioni: la prima riguarda il concetto di malattia, la seconda implica un ripensamento generale dell’assistenza. In questo periodo così complesso, due figure spiccano per una sorta di affinità, per quanto diversi siano i loro destini: Ignaz Semmelweis e Florence Nightingale. Il primo, medico ungherese, giunse alla conclusione che la febbre puerperale, che uccideva un numero elevatissimo di donne, fosse provocata dagli stessi medici e studenti, i quali visitavano le pazienti dopo aver fatto pratica di dissezione dei cadaveri senza nessun accorgimento igienico. Imponendo la semplice regola del lavaggio delle mani con una soluzione disinfettante, prima del contatto con le pazienti, ridusse la mortalità all’1%. Florence Nightingale, alla quale si deve la creazione della professione moderna di infermiere, contribuì a realizzare un’altra condizione essenziale per il successo della medicina moderna basata sull’ospedale: il lavoro di équipe in chirurgia dal quale ebbero origine le prime infermiere appositamente addestrate per l’impiego esclusivo in sala operatoria. Added by: Antonella Punziano |