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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Di Giacomo Patrizia, Lami Debora, Corsi Amedeo. Le decisioni di fine vita: la percezione di medici e infermieri. Scenario 2010;27(2):26–36. 
Added by: Francesca Verde (28/09/2010 23:14:58)   Last edited by: Fabrizio Tallarita (07/10/2010 15:11:11)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: DiGiacomo2010a
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Categorie: Etica, Infermieristica clinica
Sottocategorie: Bioetica, Eutanasia, Qualità di vita
Autori: Corsi, Di Giacomo, Lami
Collezione: Scenario
Visualizzazioni: 1/1684
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Indice di Popolarità: 4.75%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
Contesto: le possibilità offerte dalla tecnologia ampliano l’ambito delle decisioni di fine vita e introducono I concetti di accanimento terapeutico ed eutanasia in un momento storico in cui tale dibattito è ampliamento presente nel contesto sociale. Qualunque sia la posizione etica del professionista le definizioni di accanimento terapeutico e di eutanasia sembrano apparentemente chiare ma gli interrogativi nascono nella quotidianità della pratica clinica. Per approfondire la conoscenza di tali problematiche, dopo aver introdotto alcuni concetti teorici e una sintesi dei riferimenti giuridici e deontologici, si è sviluppata un’indagine descrittiva.
Obiettivi: conoscerne la rilevanza e descrivere conoscenze, opinioni e comportamenti rispetto alle decisioni di fine vita di infermieri e medici che operano in U.O. dove si presentano tali situazioni.
Materiali e metodi: a 324 infermieri e 151 medici è stato somministrato un questionario articolato in 16 items a risposta multipla ripresi in parte, rielaborandoli, da altre indagini finalizzati e descrivere le conoscenze, le opinioni e i comportamenti in parallelo relativi a accanimenti terapeutici contro l’eutanasia; l’adesione complessiva è stata del 67%.
Discussione e risultati: la maggioranza degli infermieri e dei medici si è trovato davanti a casi di accanimento terapeutico. Gli interventi considerati prevalentemente come accanimento terapeutico sono stati: rianimazione cardiopolmonare, indagini diagnostiche invasive e interventi chirurgici ad alto impatto in pazienti inguaribile con breve aspettativa di vita. Il 61,1% degli infermieri e il 45,8% dei medici ritengono sempre accettabile che una persona richieda di anticipare la fine della sua vita. Il 15% degli operatori ha prescritto eseguito un trattamento con l’intenzione di anticipare la fine della vita in un paziente inguaribile e o terminale. Al 50,4% degli infermieri e al 38,9% dei medici è stato richiesto di anticipare la fine della vita da parte dei pazienti e questa richiesta ha provocato tristezza nel 62,8% degli infermieri contro il 44,8% dei medici e frustrazione nel 27,4% contro il 38,8%.
Conclusioni: emerge l’esistenza del problema, risulta più chiaro il significato di accanimento terapeutico, meno definito è quello di eutanasia e degli interventi che si possono configurare come eutanasici; si evidenzia la presenza di opinioni e atteggiamenti molto diversificati con delle differenze fra le due professioni e vengono confermati in parte i dati presenti in letteratura o emersi in precedenti indagini. La quotidianità può portare il professionista a utilizzare strategie e tecnologie, dimenticandosi dei sentimenti, delle emozioni e del vissuto della persona assistita. Sono sicuramente necessari interventi formativi per gli operatori sanitari rispetto le decisioni di fine vita e le problematiche correlate, che per approfondire gli aspetti della sofferenza della persona che necessita di sostegno e di accompagnamento nel processo del morire. La presa in carico della persona è dell’équipe e sicuramente la condivisione in team del processo decisionale potrebbe comprendere meglio tutti gli aspetti della persona; discutere di quello che accade al letto del morente può permettere di riflettere, di identificare tutti i valori in gioco e di prendere le migliori decisioni per l’assistito.
Added by: Francesca Verde  Last edited by: Fabrizio Tallarita