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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Casini Marina. L'indisponibiltà della vita umana nella prospettiva del Biodiritto. Medicina e morale 2010;60(2):209–226. 
Added by: Eleonora Pettenuzzo (11/09/2010 14:54:29)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Casini2010
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Categorie: Etica
Sottocategorie: Bioetica, Dichiarazioni anticipate di trattamento, Eutanasia
Autori: Casini
Collezione: Medicina e morale
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Indice di Popolarità: 4.25%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Il presente contributo si muove nell'ambito della riflessione giuridica e si chiede se risponde a giustizia la “libertà” di scegliere la morte quale diritto umano essenziale. Il principio “non uccidere”, ovvero “non cagionare la morte”, posto alla base di tutti gli ordinamenti giuridici moderni e democratici, viene esaminato sia con riferimento alla vita altrui sia quando il soggetto non si esprime o addirittura non vuole la morte; sia quando il soggetto esprime la volontà di porre fine alla propria vita e chiede che altri adempiano tale volontà. L'autrice osserva che nel secondo caso, si chiede che il terzo (medico) assecondi l'autodeterminazione di chi vuole disporre della propria vita solo quando la vita versa in condizioni di malattia inguaribile e devastante disabilità. È evidente, allora, che la vita umana propria diventa disponibile quando prevale la sofferenza e il criterio decisivo non è l'autodeterminazione individuale, ma la valutazione sociale del valore della vita. In questa prospettiva viene toccato anche il tema del “rifiuto delle cure” e posta la distinzione tra “autodeterminazione sui trattamenti” e “autodeterminazione sulla vita”. Nel delicato e complesso ambito del “fine vita”, se la morte è il limite inesorabile dell'esistenza che occorre saper accettare, occorre anche saper armonizzare il principio di autonomia e i principio del “non cagionare la morte”, fondato sul riconoscimento dell'uguale dignità del vivere.
Added by: Eleonora Pettenuzzo