Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Zoccola F, Bidone S. L’elastocompressione: gestione infermieristica. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2009;21(2):245–250.
Added by: Daniela Trinca (18/08/2010 11:00:01) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Zoccola2009 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in chirurgia, Infermieristica intraoperatoria, Infermieristica post operatoria, Sicurezza Autori: Bidone, Zoccola Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati | URLs http://www.aicoitalia.it |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). La trombosi venosa profonda è una delle complicanze più frequenti che insorgono nei pazienti che hanno subito un intervento chirurgico nel periodo postoperatorio: è una patologia di difficile diagnosi, spesso non viene riconosciuta negli stadi iniziali perché i segni e sintomi non sono ben chiari e precisi come in altre patologie. I fattori di rischio che caratterizzano questo stato sono molti e diversi tra loro: possono riguardare il tipo di intervento a cui viene sottoposto il soggetto (i più rischiosi sono quelli con una durata superiore a 30 minuti e di tipo ortopedico); possono riguardare alcuni aspetti del soggetto stesso (il rischio aumenta con l’età, in presenza di obesità); possono riguardare patologie pregresse (infarto miocardico acuto, ictus, pregresse trombosi venose profonde) o in corso (neoplasie con esito infausto). Tutti i fattori di rischio presi in considerazione aumentano se il periodo di immobilità del paziente è prolungato. Esistono diversi metodi per prevenire l’insorgenza della trombosi venosa profonda: la mobilizzazione precoce del paziente, metodi farmacologici (ad esempio l’eparina), meccanici (strumenti per la compressione pneumatica intermittente) o l’associazione degli stessi. Il metodo preso in esame in questo lavoro è l’uso delle calze a compressione graduata: trattasi di un metodo semplice, più economico rispetto ad altri tipi di profilassi, facilmente reperibile e le cui controindicazioni sono minime. L’obiettivo di questo studio è indagare il grado di adesione degli infermieri alle raccomandazioni presenti in letteratura e, inoltre, sensibilizzare indirettamente il personale infermieristico all’uso corretto di questo tipo di profilassi. Added by: Daniela Trinca |