Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Prandelli Claudio. La continuità assistenziale: analisi qualitativa di cinque modelli clinico-organizzativi. Nursing oggi 2008;13(4):15–23.
Added by: Nadia Guardiani (06/08/2010 07:29:56) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-9892 Chiave di citazione BibTeX: Prandelli2008 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Continuità assistenziale, Organizzazione del lavoro Keywords: Modelli organizzativi Autori: Prandelli Collezione: Nursing oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). La presente ricerca si pone l’obiettivo di analizzare qualitativamente cinque modelli di continuità assistenziale, rivolgendo in particolare l’attenzione al ruolo e alle funzioni dell’infermiere coordinatore di percorso (spesso denominato “case manager”). Durante il periodo tra dicembre 2006 e giugno 2007, sulla base di una revisione bibliografica, è stata condotta un’indagine conoscitiva presso 5 realtà operative collocate in regioni italiane diverse e in Svizzera. Tale indagine ha previsto, per ogni sede, la raccolta di dati generali riferiti alla realtà operativa stessa (tramite contatto telefonico con i referenti della struttura e visita in sede); successivamente, sono state effettuate interviste semistrutturate ai professionisti coinvolti nel percorso come gestori (Case Manager, Infermiere di Riferimento) o come operativi (infermieri coinvolti nel percorso assistenziale); infine, è stata completata l’analisi organizzativa delle realtà mediante la consultazione della documentazione fornita dai referenti dei percorsi. La ricerca ha identificato tre modelli di organizzazione della continuità assistenziale: coordinamento dall’interno dell’ospedale; coordinamento dal livello territoriale; coordinamento misto. La ricerca ha messo in evidenza con chiarezza la rilevanza di una nuova figura professionale: l’infermiere case manager (ICM). L’applicazione dei percorsi di continuità assistenziale sembra aumentare il livello di fiducia nel sistema sanitario da parte del pubblico, pur rimanendo un aspetto che deve essere compiutamente indagato e documentato. Inoltre, merita di essere ulteriormente approfondito lo studio degli esiti (in particolare, qualità e sicurezza delle cure) dovuti all’introduzione di processi standardizzati di cura, in grado di ridurre o eliminare le interruzioni nel percorso. Per quanto attiene agli indicatori monitorati nelle realtà studiate, risulta che la gran parte sono di processo, pochi di esito e nessun indicatore per la valutazione economica. La ricerca ha portato a evidenziare alcune caratteristiche peculiari dei percorsi di continuità assistenziale, utili per poter successivamente strutturare, in realtà e contesti diversi, la forma organizzativa più appropriata al contesto stesso. Le cinque organizzazioni descritte, seppure con caratteristiche molto differenti fra loro, sia per territorialità sia per organizzazione, possono mostrare solo un quadro parziale dei percorsi di continuità assistenziale in essere. Added by: Nadia Guardiani |