Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Vender Cristian, Scelsi Silvia, Rega Maria Luisa. Indagine conoscitiva nei Pronto Soccorso del Lazio sulle strategie organizzative di applicazione dei protocolli di triage. Scenario 2009;26(2):5–11.
Added by: Francesca Verde (03/05/2010 00:06:04) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Vender2009a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in area critica Autori: Rega, Scelsi, Vender Collezione: Scenario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Negli ultimi anni si sono sviluppati modelli di triage intraospedaliero allo scopo di uniformare la metodologia di espletamento in risposta anche alle numerose normative nazionali e regionali riguardo gli aspetti organizzativi e formativi del triage. Lo studio si propone di fotografare la situazione del triage nella regione Lazio confrontando la situazione con un censimento sul triage, effettuato dall’agenzia sanità pubblica del Lazio nel 2002. Mediante questionari somministrati ai coordinatori infermieristici di pronto soccorso del Lazio sono stati raccolti i dati necessari allo studio. Il questionario è composto da due sezioni: una sezione conoscitiva e una sezione di indagine sugli aspetti tecnici e procedurali del triage. Il 69% delle strutture sanitarie sede di pronto soccorso o DEA (Dipartimento d'emergenza e accettazione) del Lazio hanno risposto al questionario. Il triage globale è la forma più utilizzata di triage. Il protocollo del dolore toracico è quello utilizzato dal 87% delle strutture ed è il più diffuso e conosciuto dal triagista. Lo studio dimostra che le strutture sede di pronto soccorso con accessi inferiori ai 25.000 utenti, utilizzano comunque una forma di triage anche se non vincolati dalla normativa vigente. La tipologia del triage globale è in aumento rispetto ad altre forma di triage (51,2%; nel 2002 36%). Il personale di triage della regione Lazio, allo stato attuale, ha partecipato a corsi di formazione ancora non uniformati. Ogni struttura ha delineato propri percorsi formativi. Rispetto all’indagine del 2002, la presenza d protocolli è aumentata notevolmente fino a coprire quasi tutto il campione intervistato. I DEA di 2° livello intervistati non possiedono protocolli per il paziente in TSO (trattamento sanitario obbligatorio). È necessario un percorso formativo omogeneo, una validazione dei protocolli uniforme, un tempo di decisione definito e una maggiore partecipazione attiva del personale infermieristico nell’elaborazione della corretta procedura di triage. Added by: Francesca Verde |