Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Di Meo Simonetta, Giussani M. Giovanna, Mosconi M. Antonia. Le cure domiciliari nella regione Lombardia: analisi compartiva dei modelli organizzativi adottati dalle aziende sanitarie locali dall’introduzione del voucher socio-sanitario. Professioni infermieristiche 2009;62(4):201–209.
Added by: Tania Diottasi (09/03/2010 21:18:52) Last edited by: Fabrizio Tallarita (07/10/2010 15:21:52) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: DiMeo2009 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica di comunità, Management, Strutture sanitarie Sottocategorie: Assistenza domiciliare integrata (ADI), Organizzazione del lavoro Keywords: Modelli organizzativi Autori: Di Meo, Giussani, Mosconi Collezione: Professioni infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). L’evoluzione della domanda di salute pone la necessità di intervenire in modo diverso in risposta ai bisogni socio-sanitari della popolazione, al fine di garantire e organizzare servizi centrati sul bisogno della persona, caratterizzati da elevati livelli di appropriatezza, tempestività, efficacia, nonché da una gestione efficiente delle risorse. La regione Lombardia facendo proprie queste indicazioni ha attuato, con la legge regionale 31/97, la riorganizzazione del servizio sanitario regionale basato su due elementi essenziali: la centralità della persona e la sua possibilità di scelta tra le possibilità di cura esistenti. Dal 1 luglio del 2003 anche i servizi di cure domiciliari della aziende sanitarie locali (ASL) della Lombardia, hanno modificato sostanzialmente il precedente assetto organizzativo con l’ introduzione del voucher socio-sanitario che ha permesso agli assistiti “fragili”, di acquistare direttamente da soggetti accreditati, cioè garantiti dalle ASL, le prestazioni assistenziali socio-sanitarie, svolte da personale professionalmente qualificato. La ricerca descrittiva è finalizzata a conoscere, a distanza di tre anni dall’avvio di questo processo, lo stato dell’arte nelle 15 ASL della regione Lombardia, attraverso l’analisi e la comparazione dei modelli organizzativi adottati. La raccolta dati si è basata su tre fonti: contatti con la regione Lombardia; somministrazione di un questionario-intervista proposto a tutte le ASL; consultazione siti internet. Dall’elaborazione dei dati appare evidente che, a fronte di un unico modello proposto dalla regione Lombardia, le 13 ASL che hanno risposto al questionario hanno adottato poliedriche scelte organizzative e gestionali che, inevitabilmente, si ripercuotono sulle caratteristiche e sulle modalità di erogazione del servizio. Added by: Tania Diottasi Last edited by: Fabrizio Tallarita |