Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Menchella Massimo. Le competenze del Coordinatore Infermieristico. Infermiere Oggi 2006;16(4):21–25.
Added by: Francesca Verde (23/02/2010 01:30:07) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Menchella2006 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Management Sottocategorie: Organizzazione del lavoro Keywords: Modelli organizzativi Autori: Menchella Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Il Sistema Sanitario Nazionale, nato con la legge n. 833 del 1978, ha attraversato negli ultimi venticinque anni una straordinaria turbolenza. Dal 1978 a oggi, le organizzazioni sanitarie da un punto di vista normativo, sono state coinvolte da un gran cambiamento. Le attuali organizzazioni sanitarie hanno aderito all’evoluzione organizzativa e di conseguenza ciò ha portato al rinnovamento di alcune figure professionali inserite nel contesto, tra queste, quella del caposala. La figura del caposala è stata sostituita da quella del coordinatore infermieristico. Secondo le nuove normative, il coordinatore infermieristico, è colui che ha conseguito il master di management infermieristico per le funzioni di coordinamento, e ha acquisito competenze specifiche nell’area organizzativa e gestionale di primo livello, allo scopo di attuare politiche di programmazione sanitaria, in altre parole interventi volti al miglioramento continuo della qualità, in riferimento alle risorse strutturali, tecnologiche e umane, nell’ambito del servizio coordinato per garantire gli obiettivi del sistema organizzativo sanitario. Il coordinatore infermieristico deve sapere cosa si intende per management. Attuare un processo di management prevede la conoscenza degli strumenti necessari per rendere più razionali sia gli interventi destinati alla gestione ordinaria sia quelli volti al miglioramento delle condizioni lavorative. Il coordinatore rappresenta per le aziende sanitarie una parte della punta di diamante del proprio capitale umano; si parla di capitale umano e non di risorse umane perché la terminologia risorse umane evoca la capacità di amministrare, paragonando queste a tutte le altre risorse presenti nell’azienda strumentali, materiali. Il capitale umano può essere definito come: la mente dell’impresa. Da tale definizione si può comprendere l’importanza che rivestono i collaboratori, valore che secondo quanto detta la filosofia della qualità del lavoro emerge quando gli operatori si sentono rispettati, ascoltati e valorizzati dai loro superiori. Added by: Francesca Verde |