Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Cicolini Giancarlo, Di Girolamo Simona, Di Labio Luisa. Comunicazione e relazione infermieristica in endoscopia digestiva. Nursing oggi 2008;13(2):42–46.
Added by: Nadia Guardiani (16/02/2010 19:50:46) Last edited by: Fabrizio Tallarita (07/10/2010 15:19:13) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-9892 Chiave di citazione BibTeX: Cicolini2008c Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Comunicazione, Infermieristica in gastroenterologia, Sicurezza Autori: Cicolini, Di Girolamo, Di Labio Collezione: Nursing oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Gli esami endoscopici vengono generalmente effettuati in regime ambulatoriale e, spesso, sono in grado di sostituire gli intervnti chirurgici tradizionali. I pazienti, soprattutto se sottoposti a tale procedura per la prima volta, si presentano frequentemente timorosi e ansiosi. Questa condizione non favorisce la corretta esecuzione dell’indagine. La riduzione dell’ansia che precede l’indagine endoscopica e il miglioramento dell’aderenza della persona assistita possono essere conseguiti attraverso la gestione dell’informazione, della comunicazione e della relazione tra infermiere e paziente. Un’indagine promossa dall’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, su un campione di 200 pazienti, ha permesso di osservare gli effetti di un intervento comunicativo finalizzato sia a soddisfare il bisogno di informazione degli utenti prima dell’indagine endoscopica sia a ridurre i livelli dell’ansia e il disagio legati all’esecuzione dell’indagine stessa. I risultati hanno mostrato che un’assistenza individualizzata e una comunicazione efficace sono in grado di ridurre l’ansia e il disagio nei pazienti sottoposti a esami endoscopici. I pazienti inclusi nel gruppo sperimentale, rispetto a quelli del gruppo di controllo, hanno dichiarato di aver affrontato l’esame con ansia solo in una minima percentuale di casi (1% gruppo sperimentale, 32% nel gruppo di controllo) rimanendo positivamente soddisfatti sia dell’assistenza ricevuta (99% gruppo sperimentale, 39% gruppo di controllo), sia delle informazioni ricevute (98% gruppo sperimentale, 30% gruppo di controllo). Added by: Nadia Guardiani Last edited by: Fabrizio Tallarita |