Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Dal Molin Alberto, Bozzo L., Guerretta L, Rasero Laura, Clerico M. L’uso del dispositivo vascolare totalmente impiantato (TIVAD) e le complicanze tardive. Un’analisi retrospettiva. International nursing perspectives 2009;9(2):39–44.
Added by: Teresa Compagnone (04/02/2010 17:25:30) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-6478 Chiave di citazione BibTeX: DalMolin2009a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in oncologia, Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA) Keywords: Procedure diagnostiche, Procedure terapeutiche Autori: Bozzo, Clerico, Dal Molin, Guerretta, Rasero Collezione: International nursing perspectives |
Visualizzazioni: 1/1691
Indice di Visite: 19% Indice di Popolarità: 4.75% |
Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo) Background. Il dispositivo vascolare totalmente impiantato (TIVAD) è entrato nella normale pratica clinico-assistenziale in ambito oncologico. Tale presidio, rispetto ai cateteri venosi centrali esterni, offre importanti vantaggi. Tuttavia, alcune importanti complicanze si possono sviluppare. Metodi. Sono stati analizzati in modo retrospettivo i dati di 302 pazienti portatori di PORT, affetti da tumore solido, assistiti presso il servizio di oncologia di Biella nel periodo 1 novembre 2004 – 30 novembre 2007. In totale sono stati posizionati 305 dispositivi. Risultati. Dei 305 dispositivi, il 61,6% è stato posizionato in vena succlavia, il 35,7% in vena giugulare. In totale sono state registrate 22 complicanze: 4 occlusioni complete (1,3%) 2 complicanze infettive (0,7%), 6 trombosi venose (2%) e 10 altre complicanze (stravaso, inginocchiamento del catetere, guaina di fibrina, danneggiamento e dislocazione). Discussione. Nei pazienti oncologici con dispositivo vascolare totalmente impiantato si possono verificare alcune complicanze, tra le quali, nella nostra indagine, quelle trombotiche sembrano essere le più frequenti. La gestione del dispositivo rappresenta una responsabilità infermieristica importante, in quanto un’adeguata cura può contribuire a ridurre le complicanze associate al TIVAD rendendolo maggiormente sicuro e migliorando la soddisfazione del paziente Added by: Teresa Compagnone |