Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Il test di Allen va eseguito prima dell'incannulazione dell'arteria radiale? [A cura della Redazione]. Assistenza infermieristica e ricerca 2009;28(3):152–154.
Added by: Alessandro Pizzalla (24/12/2009 12:05:35) Last edited by: Alessandro Pizzalla (24/12/2009 13:05:38) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: anon2009l Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in area critica, Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA) Keywords: Procedure diagnostiche, Procedure terapeutiche Collezione: Assistenza infermieristica e ricerca |
Visualizzazioni: 1/2353
Indice di Visite: 26% Indice di Popolarità : 6.5% |
Allegati | URLs http://www.air-online.it |
Abstract |
Il test di Allen viene eseguito per valutare l'integrità del circolo collaterale della mano prima di eseguire l'incannulamento dell'arteria radiale. L’arteria radiale è la seconda arteria principale della mano e per evitare un’ischemia, è importante valutarne la pervietà prima di un incannulamento. Il test di Allen è stato descritto per la prima volta da Allen nel 1929, per identificare i casi di tromboangite obliterante. Il test di Allen viene raccomandato in letteratura ma alcuni ne mettono in discussione l’accuratezza e l’utilizzo di routine. È stata eseguita una revisione della letteratura dal 1966 al 2006 includendo solo gli articoli in inglese, ed è stata controllata la bibliografia degli articoli trovati. Sono stati inclusi gli articoli in cui veniva descritta la modalità di esecuzione del test ed i criteri in base ai quali definirlo positivo (anormale). I criteri per definire un test anormale non sono univoci. Nei 16 articoli pubblicati negli ultimi 32 anni, ci sono ben 6 diversi elenchi di criteri per un test anormale, tanto da rendere difficile capire quali siano quelli corretti. Il test viene valutato anormale se il tempo necessario per il ritorno del colore sulla mano è superiore a 5 secondi (4 articoli); > 6 (3 articoli); > 10 (1 articolo); > 11 (1 articolo); > 15 (6 articoli). Ci sono dei dubbi anche sulla riproducibilità del test e sulla produzione di falsi positivi. La revisione della letteratura ha qualche limite: nessuna raccomandazione tra quelle date potrebbe essere classificata di classe I perché non basata su sperimentazioni cliniche randomizzate controllate, pertanto non è possibile fare una metanalisi. Non vi è accordo sui criteri di un test di Allen patologico e non è neanche chiaro cosa indichi un test “non normale” ma non patologico. Il test non è accurato nel predire un’ischemia della mano post incannulazione, non c’è una buona concordanza tra rilevatori e la maggioranza dei pazienti critici non sono in grado di collaborare all’esecuzione del test. Il test di Allen è un test clinico, pertanto soggettivo. Non dà informazioni sull’autonomia dei vasi della mano ma solo sulla circolazione e l’interpretazione dei risultati dipende molto dall’esperienza dell’esaminatore, che può variare molto da soggetto a soggetto. Una inadeguata compressione dell’arteria radiale può dare un falso negativo; un’estensione del polso un falso positivo. Inoltre numerose caratteristiche dell’arteria radiale possono renderla non utilizzabile per un’incannulazione. I dubbi potrebbero essere chiariti da una sperimentazione clinica randomizzata controllata che metta a confronto gli esiti dei pazienti a cui è stato eseguito o meno il test. In base alla revisione della letteratura e nonostante il test di Allen sia raccomandato in molti libri di testo, l’esecuzione di un test di Allen prima di incannulare un’arteria radiale non dovrebbe essere considerato una pratica di routine. Alla luce di questi risultati va forse ripensata la raccomandazione sull’esecuzione del test di Allen prima di eseguire una puntura radiale, ad esempio per un’emogasanalisi. (A cura di Alessandro Pizzalla). Added by: Alessandro Pizzalla Last edited by: Alessandro Pizzalla |