Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Lenoci Michele. Bios e potere. Medicina e morale 2009;59(2):221–237.
Added by: Eleonora Pettenuzzo (16/11/2009 08:52:17) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Lenoci2009 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica Sottocategorie: Bioetica Autori: Lenoci Collezione: Medicina e morale |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Il saggio esamina il rapporto tra i concetti di vita e di potere, tenendo presenti posizioni fondamentali nella storia della filosofia, con particolare attenzione ad alcuni scritti di Kelsen e Schmitt. Lo scopo è quello di mettere in luce come la forza della vita e il potere sula vita esigano di essere integrati e completati in strutture concettuali e teoriche più ampie e più organiche, per evitare unilateralità e aporie. Risulta che una posizione meramente vitalista rischia di negare se stessa e invoca una norma, che a sua volta, sia in grado di richiamare un ordine costitutivo, non frutto esclusivo di arbitrio, ma dotato di intrinseca intelliggibilità, in modo da attuare un raccordo e una connessione tra la dimensione naturale e l'orizzonte personale, in cui la vita si eleva alla consapevolezza e alla libertà responsabile. Il richiamo dell'ethos vuole, allora, comporre i livelli della vita, del potere su di essa e delle norme per regolarlo in una prospettiva complessiva, nella quale il momento soggettivo e quello oggettivo si implicano reciprocamente, in modo da evitare sia forme di imposizione estranea, percepite come eteronome, sia l'esaltazione dell'opzione arbitraria assunta come unica regola. L'ultimo passo porta ad allargare il discorso all'ambito umano a quello dell'intera realtà, per sottolineare come natura e persona possano essere connesse, se a fondamento ultimo sta un Logos creatore e ordinatore, un'Intelligenza creatrice, capace di rendere possibile una verità delle cose a un livello primariamente ontologico. Il percorso concettuale sviluppato cerca di delineare, in tal modo, un processo, insieme teorico e reale, in cui le possibilità della tecnica in relazione alla vita e alla vita umana non siano affidate alla mera casualità di scelte arbitrarie e di opzioni prometeiche, ma vengano collocate in più ampio orizzonte ontologico, dotato di intrinseca intellegibilità e finalità, e quindi capace di raccordare, a un livello più alto e più profondo, natura e cultura, ordine oggettivo e progettualità personale, libertà e responsabilità.
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