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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Casini Carlo. Il Rapporto sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 recante “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” anche in confronto con le altre nazioni europee (aprile 2009). Medicina e morale 2009;59(4):693–717. 
Added by: Eleonora Pettenuzzo (18/10/2009 10:14:28)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Casini2009
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Categorie: Etica, Legislazione
Sottocategorie: Bioetica, Legislazione sociale, Procreazione assistita
Autori: Casini
Collezione: Medicina e morale
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Indice di Popolarità: 4.5%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Il contributo propone all'attenzione il II rapporto sull'applicazione della legge italiana in materia di “procreazione medicalmente assistita” (PMA) (Legge 40/2004), elaborato nell'aprile 2009 all'indomani della quarta relazione ministeriale del 25 marzo 2009 sullo stesso tema. La particolarità del presente rapporto consiste nell'indagare su uno dei due obiettivi della legge 40/2004: tutelare il diritto alla vita del concepito. Infatti, mentre è alta la considerazione sull'obiettivo di “superare la sterilità e la infertilità”, lo scopo di difendere il diritto alla vita del concepito considerato dalla stessa legge “soggetto” al pari degli altri soggetti coinvolti nelle procedure di PMA, è troppo spesso dimenticato. Il rapporto vuole proprio rimediare a tale dimenticanza e si chiede: di quanti nuovi esseri umani è stata evitata la distruzione per effetto della legge? Poiché, come si legge nel contributo, è chiaro che le tecniche di PMA per il fatto stesso di procreare “in vitro” espongono alla morte gli embrioni anche quando vengono trasferiti nelle vie genitali delle donne (ed è questa, infatti, una delle principali riserve etiche nei confronti delle tecniche di PMA), l'indagine si occupa solo di vedere com'è stato tutelato il diritto alla vita degli embrioni non trasferiti, cioè non destinati alla nascita, dalla legge 40/2004. Emerge che l'effetto più benefico della legge è quello di aver evitato nel solo triennio 2005-2006-2007 la possibile formazione soprannumeraria di embrioni e la conseguente possibile distruzione, diretta o dovuta alla crioconservazione, di oltre 120.000 embrioni. La seconda parte della ricerca è condotta confrontando anche i dati di altri Paesi europei e dimostra che il rispetto dei limiti posti a tutela del diritto alla vita hanno anche garantito meglio la salute della donna e non hanno diminuito la percentuale di “successo”. Come è noto la recente sentenza n. 151/2009 della Corte Costituzionale ha gravemente compromesso la legge proprio nel punto di maggiore sensibilità nei confronti della tutela concreta del diritto alla vita del concepito. L'auspicio è che i dati raccolti in questo II rapporto vengano comunque presi in seria considerazione.
Added by: Eleonora Pettenuzzo  Last edited by: Eleonora Pettenuzzo