Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Thompson C. Esperienza clinica o prove di efficacia? Nursing oggi 2004;9(1):20–22.
Added by: Maurizia D’Amore (27/09/2009 20:57:22) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Thompson2004 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Metodologia dell'assistenza infermieristica, Teorie infermieristiche Sottocategorie: Filosofia dell'assistenza, Infermieristica basata sulle prove di efficacia Autori: Thompson Collezione: Nursing oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). L’Autore assume come premessa il riconoscimento che, per la maggioranza delle situazioni cliniche che gli infermieri incontrano quotidianamente, le “prove di efficacia” (evidence), sulle quali si basano le decisioni assistenziali sono tuttora veicolate dalla conoscenza empirica e non – come saremmo orientati a considerare a seguito dello sviluppo del movimento dell’Evidence based practice – dalla conoscenza derivante dai risultati della ricerca clinica in ambito infermieristico. Il ricorso alla conoscenza empirica implica che nel processo di decision-making gli infermieri ricorrano spesso a “scorciatoie” metodologiche e all’approccio “euristico” nei confronti delle informazioni disponibili. L’euristica può tuttavia determinare errori sistematici nelle decisioni e scostamenti da quelle che sono considerate le regole della buona pratica e del buon decision-making. Scopo del lavoro di Thomposon consiste nell’esplorare i principali limiti metodologici e i potenziali errori dell’approccio euristico alla gestione di informazioni cliniche complesse. Tra questi ultimi l’autore individua: 1. la sovrastima delle proprie capacità di giudizio clinico (overconfidence); 2. il condizionamento operato dalle precedenti esperienze cliniche nella valutazione delle situazioni nuove (hindsight); 3. lo scarso “habitus epidemiologico”, cioè l’insufficiente considerazione delle cosiddette ”probabilità a priori” per la valutazione della frequenza di manifestazioni di malattie e problemi di salute (base rate neglect). L’Autore propone alcune possibili tecniche per ridurre l’errore dovuto all’approccio euristico e, nelle sue conclusioni, afferma che la sola conoscenza empirica non è sufficiente per una buona pratica assistenziale, richiamando in tal modo il valore della conoscenza basata sui risultati della ricerca (research knowledge) come elemento fondativo del contemporaneo decision-making infermieristico e una maggiore attenzione dei limiti metodologici e dei potenziali errori dovuti alla conoscenza empirica. Added by: Maurizia D’Amore Last edited by: Maurizia D’Amore |