Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
La valutazione della qualità di vita nei pazienti con scompenso cardiaco. [A cura della redazione]. Assistenza infermieristica e ricerca 2009;28(1):39–42.
Added by: Alessandro Pizzalla (19/09/2009 11:29:26) Last edited by: Alessandro Pizzalla (19/06/2010 09:51:16) |
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Categorie: Infermieristica clinica Sottocategorie: Qualità di vita Collezione: Assistenza infermieristica e ricerca |
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Abstract |
Lo scompenso è una patologia particolarmente rilevante perché ha un impatto sulla qualità di vita, con il suo corredo di sintomi. Nel tempo sono stati ideati strumenti in grado di misurare il peso dei sintomi sulla percezione di benessere del paziente, e sono stati via via utilizzati per valutare alcuni esiti nelle sperimentazioni cliniche. È stato infatti dimostrato che una cattiva qualità di vita influisce su esiti importanti per questa popolazione, quali mortalità e ricoveri. In particolare per lo scompenso cardiaco esistono diversi strumenti, ciascuno con caratteristiche proprie, e non è sempre semplice capire quale usare, come, per ricavare quali dati, o come interpretare i risultati (se validi per il singolo paziente e per una popolazione di pazienti con scompenso). In questo contributo si vuole cercare di mettere a confronto i diversi strumenti e analizzarne le caratteristiche. Gli strumenti presi in esame sono i seguenti: a. Minnesota Living Heart Failure Questionnaire (MLHFQ) b. Chronic Heart Failure Questionnaire (CHFQ) c. Quality of Life Questionnaire for Severe Heart Failure QLQ-SHF) d. Kansas City Cardiomiopaty Questionnaire (KCCQ) e. Left Bìventricular Dysfunction Questionnaire (LVD-36) Il più utilizzato è il Minnesota LHFQ; l’unico per il quale esiste una versione validata in italiano il KCCQ, anche se il Minnesota è stato utilizzato per numerosi studi fatti in Italia. Tutti i questionari sono specifici (cioè creati ad hoc) per i pazienti con scompenso cardiaco; alcuni più recenti KCCQ, LVD-36, altri più vecchi (MLFQ, CHFQ, QLQ-SHF). Il numero di strumenti disponibili indica l’interesse per la qualità di vita della popolazione di pazienti scompensati. Tutti e 5 i questionari sono “buoni” (hanno cioè delle buone capacità psicometriche) anche se si possono nutrire delle perplessità sulla struttura (validità di costrutto) del CHFQ e sulla capacità di identificare un cambiamento (responsività) del QLQSHF. Il MLHFQ è lo strumento per cui ci sono più studi, e questo è facilmente comprensibile, dato che è uno degli strumenti più usati, non solo in paesi di lingua anglosassone. (A cura di Alessandro Pizzalla). Added by: Alessandro Pizzalla Last edited by: Alessandro Pizzalla |