Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Pulimeno Ausilia, Bove Davide, Renda Antonio. Indagine conoscitiva: immagine e riconoscimento sociale dell'infermiere. Infermiere Oggi 2008;18(4):25–29.
Added by: Francesca Verde (14/07/2009 01:56:45) Last edited by: Eleonora Bruno (12/07/2017 16:04:02) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Pulimeno2008 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali Sottocategorie: Infermieri Autori: Bove, Pulimeno, Renda Collezione: Infermiere Oggi |
Visualizzazioni: 1/1650
Indice di Visite: 17% Indice di Popolarità: 4.25% |
Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). In questo periodo storico l’infermiere, in Italia, ha un’immagine molto variegata. L’identità professionale che gli infermieri vorrebbero è ancora purtroppo solo teorica. Il motivo di questa incertezza di ruolo risiede senz’altro nei cambiamenti avvenuti nel processo informativo; non c’è stato il tempo di far sedimentare la rivoluzione culturale e professionale, non solo nell’immaginario collettivo, ma anche tra gli infermieri stessi: troppi cambiamenti, avvenuti troppo in fretta, e in troppi pochi anni. Da un po’ di tempo a questa parte gli infermieri e gli utenti si pongono domande che quasi sempre si ripetono: che differenza c’è tra un infermiere laureato e uno non laureato, se poi entrambi fanno le stesse cose? Ma perché l’infermiere si deve laureare? Se tutti si laureano, vicino al malato chi ci resta? Se le domande, la confusione e le perplessità sull’identità professionale originano tra gli stessi infermieri, non si può non trasmetterle analogamente a chi sta attorno a noi, cioè al nostro interlocutore primario che è il cittadino utente. Al fine di indagare l’attuale immagine sociale e il riconoscimento dell’infermiere, è stato elaborato un questionario anonimo da sottoporre ai futuri professionisti che frequentano i corsi di studi universitari presso l’università La Sapienza di Roma. Added by: Francesca Verde Last edited by: Eleonora Bruno |