Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Chiodi F. Il dolore postoperatorio: approccio pratico ad un problema complesso. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2007;19(3):329–358.
Added by: Daniela Trinca (20/05/2009 11:06:07) Last edited by: Eleonora Bruno (21/09/2009 17:51:15) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Chiodi2007a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Metodologia della ricerca Sottocategorie: Dolore, Dolore, Sintomi Keywords: Dolore Autori: Chiodi Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
Visualizzazioni: 1/1907
Indice di Visite: 20% Indice di Popolarità : 5% |
Allegati | URLs http://www.aicoitalia.it |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Questa ricerca ha valutato gli interventi attuati nel blocco operatorio del P.O. “San Giovanni di Dio”, Fondi, per sedare o diminuire la quota di dolore avvertita dai pazienti sottoposti a chirurgia addominale maggiore e toracica. Tale studio ha analizzato due aspetti fondamentali dell’esperienza operatoria, cioè i rapporti umani caratterizzanti l’esperienza individuale del dolore con i relativi strumenti d’intervento (informazione, preparazione psicologica e fisica), gli aspetti fisiologici e le procedure farmacologiche utilizzate, per verificare l’attuazione di interventi specifici, nonché la loro validità. Sono state compiute 182 rilevazioni nelle prime 24 ore postoperatorie, oggettive (parametri vitali e reazioni del corpo al dolore, osservabili, misurabili e valutabili dagli infermieri) e soggettive (percezione da parte del paziente misurata attraverso una scala numerica). Il 75% dei pazienti ha sperimentato una riduzione del dolore a livello accettabile (VAS, visual analog scale=4) nelle prime tre ore postoperatorie, mentre nelle 24 ore il 95% dei pazienti ha avuto remissione del dolore. Tale risultato è legato all’uso di analgesie pre-empitive, d’infusori a flusso costante (elastomeri 2 ml/h, che annullano la presenza di picchi e valli analgesici) e di somministrazioni calibrate alle esigenze individuali, rilevate durante accurate visite anestesiologiche. Nel 20% delle rilevazioni, però, si è riscontrata presenza di fattori ritenuti stressanti, legati all’ambiente e non ad effetti avversi dei farmaci. I pazienti hanno rilevato una buona preparazione/informazione da parte dell’equipe curante; l’aspetto più carente, proprio per la difficoltà intrinseca, è stata la preparazione psicologica, che richiede oltre a doti umane innate, anche competenze specifiche. In conclusione, l’esperienza operatoria è stata alleggerita dal problema dolore, ma molto si può fare per rendere più omogenee le procedure e creare strumenti che eliminino l’alone di mistero che fa ritenere ancora oggi irrimediabile la presenza del dolore dopo un intervento. Added by: Daniela Trinca Last edited by: Eleonora Bruno |