Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Pierri S. Il prelievo d’organo: ruolo dell’infermiere strumentista: Dati statistici relativi all’anno 2002 sull’attività di prelievo d’organo nella Regione Emilia Romagna. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2005;17(3):327–362.
Added by: Daniela Trinca (05/05/2009 10:35:10) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Pierri2005 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Bioetica, Donazione di organi e tessuti, Infermieristica in chirurgia, Infermieristica intraoperatoria Autori: Pierri Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati | URLs http://www.aicoitalia.it |
Abstract |
La morte cerebrale è per legge la morte di tutto l’individuo e rappresenta il requisito necessario per essere donatori d’organi. La Chiesa Cattolica riconosce il concetto di morte cerebrale e ha approvato la donazione d’organi. Alcune culture rifiutano invece la possibilità del prelievo poiché riconoscono all’anima la capacità di trasmigrazione e reincarnazione in altri corpi, che non devono perciò venir mutilati. Le procedure legali per il prelievo indicano che qualora in una rianimazione si presenti il caso di un probabile donatore, deve essere avvertita la Direzione sanitaria, quindi si deve procedere agli accertamenti clinici ed avvertire il centro regionale di riferimento convenzionato con l’ospedale. Allo stato attuale spetta ai familiari il consenso legale all’espianto. Rispettata la procedura, rimane l’aspetto tecnico di rimozione degli organi, e ogni figura professionale che interviene nel concretizzare questo atto di generosità vive una dimensione di disagio. La strada migliore per risolvere questo disagio è l’informazione. Il prelievo d’organi è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, piuttosto complesso ed è necessaria una specifica preparazione di tutti il complesso operatorio e del personale impegnato nel prelievo. Oggi il maggior problema che causa la scarsità dei prelievi d’organo è quello dell’individuazione precoce del potenziale donatore. Molti donatori non vengono individuati perché con il lavoro frenetico delle rianimazioni, non sempre l’interesse del medico è centrato sul problema. Il programma Donor action, è un’iniziativa internazionale per la donazione, introdotta in Emilia Romagna nel 1998. Lo scopo di questo programma informatizzato, è quello di migliorare le procedure della donazione, monitorando l’epidemiologia dei decessi nelle rianimazioni e quindi potenziando soprattutto l’identificazione dei potenziali donatori. (A cura di Daniela Trinca). Added by: Daniela Trinca Last edited by: Daniela Trinca |