Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Gori Serena, Gori Francesca. L'infermiere della TIN e l'errore di terapia: studio trasversale sulle percezioni degli infermieri in tre neonatologie toscane. Gli infermieri dei bambini GISIP 2009;1(1):31–37.
Added by: Edvige Fanfera (01/04/2009 14:07:35) Last edited by: Edvige Fanfera (26/11/2009 13:14:48) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Gori2009a Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Management Sottocategorie: Infermieristica in neonatologia, Infermieristica in neonatologia, Infermieristica in pediatria, Risk management, Sicurezza, Sicurezza Keywords: Risk management Autori: Gori, Gori Collezione: Gli infermieri dei bambini GISIP |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Il tema degli errori di terapia fa parte dell’ampia problematica del rischio clinico in sanità. La sua rilevanza è notevole soprattutto in ambito pediatrico, dove si calcola che un bambino è esposto tre volte più di un adulto ad errori terapeutici potenzialmente dannosi. In neonatologia, questo fenomeno si fa ancora più complesso e pericoloso, data la scarsa capacità che il neonato ha nel tamponare l’evento avverso da farmaci. Garantire la sicurezza dei neonati è uno dei principali impegni dell’infermiere che lavora in TIN, il quale deve attuare azioni di prevenzione che riducano o eliminino il rischio di errore nelle varie fasi del processo terapeutico, in un’ottica di collaborazione con le altre figure sanitarie, all’interno di un contesto non punitivo ma basato sull’apprendere dall’errore. Obiettivi. Descrivere il clima culturale dell’ambiente sanitario in cui si inserisce il concetto del rischio clinico e ottenere un quadro il più possibile oggettivo del grado di consapevolezza e di considerazione dato dagli infermieri al problema degli errori di terapia. Materiali e metodi. Studio trasversale condotto sull'intera popolazione di infermieri di tre reparti di TIN toscani. Lo studio è stato condotto attraverso un questionario anonimo a domande aperte e chiuse. Risultati. Hanno partecipato allo studio 60 infermieri (52.1%). Il concetto di rischio clinico evoca nella maggioranza degli infermieri (48.4%) la prevenzione degli errori, aspetto di cui l’operatore si ritiene responsabile, assieme all’azienda sanitaria. Il fenomeno degli errori di terapia viene percepito dagli infermieri come rilevante e frequente. Gli errori a cui hanno assistito gli infermieri si sono verificati per il 53% nella fase della somministrazione, per il 21% nella fase della preparazione (errori di dose, “ten-fold errors”) e per il 13% nella fase della prescrizione. Si è trattato principalmente di errori senza danno al paziente (54.1%), e il comportamento prevalentemente adottato è stato quello di tener nascosto ai genitori e ai medici l’incidente accaduto (59%). I principali fattori di rischio individuati dagli infermieri sono di tipo organizzativo (scarsa dotazione di personale, elevati carichi di lavoro, turni di lavoro stressanti), di tipo strutturale (rumore), di tipo umano (stress, stanchezza, distrazione), seguiti da quelli di natura tecnica e logistica (inadeguatezza delle risorse). I farmaci più coinvolti nell’errore sono gli antibiotici, i farmaci di emergenza (atropina, adrenalina), l’insulina e tutti quelli per via endovenosa. Gli interventi preventivi possibili sono rivolti alla struttura (diminuire la confusione e le interruzioni), all’organizzazione del reparto (ridurre il carico di lavoro, aumentare il personale), alla formazione (corsi di farmacologia) e al metodo di lavoro degli operatori (protocolli). Conclusioni. Lo studio ha rilevato l’esigenza di un cambiamento organizzativo e culturale nella prevenzione degli errori di terapia, realizzabile creando una rete di comunicazione efficace. Added by: Edvige Fanfera Last edited by: Edvige Fanfera |